Papa Leone continua a inviare messaggi, in ogni forma e maniera, alla ricerca di ogni tipo di possibilità per parlare di pace e far comprendere a tutti quanto questa sia importante ed essenziale per ciascuno di noi.
L’attenzione particolare, come il suo predecessore Francesco, Leone la pone verso i bambini, i più piccoli e indifesi, specialmente in quelli che sono i teatri di guerra che si sono aperti in varie parti del mondo, a partire dalla Terra Santa. C’è stata, però, una particolare risposta che il Pontefice ha dato.
In una sorta di dialogo epistolare, il Papa ha risposto ad una mamma che chiedeva come e che fine faranno i sogni dei bambini sotto questi venti di guerra.
Il Papa risponde ad una mamma
I bambini, i più piccoli: sono al centro del pensiero e della cura di Papa Leone. Un passo avanti e in più verso le nuove generazioni che il Pontefice non può non fare, anche seguendo le orme del suo predecessore Francesco. Di solito, ancora non siamo abituati ad un Papa (perché ancora lo dobbiamo scoprire bene) che si apre al colloquio privato anche con il popolo.
Ma Leone XIV è sulla giusta strada. Come racconta il settimanale “Famiglia Cristiana”, il Papa in una sorta di vero e proprio racconto epistolare, attraverso il magazine “Piazza San Pietro”, ha risposto a diverse lettere dei suoi fedeli che gli chiedevano ogni sorta di risposta. Nello specifico, però, c’è stata la lettera di una mamma.
Un momento molto toccante che ha visto il Pontefice dire la sua proprio davanti ai venti di guerra che soffiano in varie parti del mondo e stanno davvero minando il futuro dei più piccini. Alla lettera di una mamma di Benevento che chiedeva al Papa “che ne sarà dei sogni dei bambini se scoppia una guerra mondiale”, Leone ha così risposto: “La guerra non avrà il sopravvento. E i bambini hanno il diritto a una pace autentica, giusta e durevole”.
La preoccupazione delle mamme per il futuro dei bambini
Parole forti e dirette che il Pontefice ha però approfondito, anche sul “Corriere della Sera”, dove ha spiegato: “La situazione appare talora priva di vie d’uscita con i rischi conseguenti di aggravamento, ma è per questo che siamo chiamati tutti con urgenza a compiere quella purificazione del cuore per costruire relazioni di pace. Per questa ragione dobbiamo rafforzare la nostra preghiera al Dio della pace”.
Dopo l’attacco alla Chiesa cristiana a Gaza, dopo la visita del Patriarca latino a Gerusalemme, Pizzaballa, anche il Papa continua a chiedere la pace in ogni modo e in ogni forma: “Contemporaneamente insistiamo per il dialogo ad ogni livello, per promuovere una vera cultura dell’incontro e non dello scontro, e anche della limitazione del potere, come chiedeva sempre il mio amato predecessore papa Francesco”.
Appelli che non possono restare inascoltati.