La spiritualità di San Francesco per un ritorno all’essenzialità oggi tanto necessario

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La via dell'essenzialità dalla spiritualità di San Francesco - medjugorje.it
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Nella nostra  complessa società l’insegnamento di San Francesco d’Assisi e la sua spiritualità incentrata all’essenziale aiuta a trovare Dio.

La via per trovare Dio è la semplicità: è quanto possiamo apprendere dalla grande spiritualità di San Francesco d’Assisi ed è qualcosa che oggi più che mai si rende necessaria in un mondo tanto complicato che sembra brancolare nel buio.

Non è ciò che si possiede quel che conta, ma ciò che si è. Questo non è chiaro alla nostra società, che vive per accumulare, possedere cose materiali alla ricerca di una sicurezza che però non può appagare. L’anelito verso l’infinito che è insito nel cuore dell’uomo viene soffocato da una ricerca male orientata, da risposte false e vie errate.

Trovare Dio nella semplicità e nell’essenzialità: la via di San Francesco d’Assisi

Fatua e ingannata dalla vanità, la società in cui viviamo  ci manda costantemente messaggi superficiali volti a sviluppare un interesse all’apparenza. San Francesco, invece, ci insegna ad andare in profondità dove possiamo davvero scoprire la nostra umanità per viverla in pienezza.

La semplicità, trovare Dio dalle piccole cose, vivere improntando tutto all’essenziale e togliendo via tanti orpelli superflui e sovrastrutture che ci appesantiscono e che non danno niente se non confusione, ci permette di vivere nell’autenticità.

vivere in pienezza secondo la spiritualità francescana
Umiltà e gratitudine per una vita in pienezza – medjugorje.it

Mettere il Signore al centro rende possibile tutto questo e un passo importante per andare in questa direzione è spogliarsi di ciò che non è importante. O meglio, comprendere che quel che basta e appaga l’animo umano è solo Dio. Andare a fondo dentro di sé e riflettere su chi è l’uomo, da dove viene, dove va, ovvero le domande esistenziali che interrogano ogni persona sono la base di partenza per non fermarsi a vivere una vita superficiale.

L’umiltà e la gratitudine per comprendere la vita

Il Poverello di Assisi che si è spogliato di tutto e ha vissuto all’insegna della povertà ci mostra come per una vita vissuta in pienezza con Dio è necessaria l’umiltà. Riconoscersi creature, fatti a immagine di Dio da un Creatore che è anche un Padre che ci ama e che si è rivelato nel Figlio, morto per noi e che ci ha lasciato lo Spirito Santo a consolarci e guidarci porta a comprendere davvero il proprio ruolo in questa vita terrena, in vista di quella eterna.

Se l’umiltà è la base, da un atteggiamento umile del cuore sgorga la gratitudine. Un animo grato è felice, vive in Dio, si riconosce amato, e porta amore agli altri. La fede è certamente un dono, che però si può desiderare e chiedere e se c’è questa richiesta è sicuro che verrà ampiamente esaudita dal Signore che si dona a noi per farci vivere in pienezza con Lui.

Umiltà e gratitudine trasformano ogni atto in preghiera, stabilendo così un rapporto con questo Dio trinitario che può diventare sempre più intimo e profondo. L’abbandono a Dio e alla sua divina volontà, in un’unione che si fa sempre più stretta è la via di una pienezza di vita e della vera realizzazione umana. Vivere in una relazione d’amore con chi ci ha creati è ciò che dona il senso alla vita. Si tratta di un ribaltamento delle logiche mondane per un compimento pieno della realtà più vera di noi.