La moglie di Charlie Kirk, Erika, nel suo discorso commemorativo all’indomani della morte del marito ha parlato di matrimonio, alla luce di una profonda fede cristiana.
Il discorso è stato particolarmente toccante, la profonda commozione era inevitabile nell’ascoltare le parole di una giovane moglie solo qualche giorno dopo la brutale uccisione del marito. Erika Kirk, vedova di Charlie, l’attivista americano, fondatore di Turning Point USA, ucciso con un colpo di arma da fuoro mercoledì scorso mentre stava tenendo un discorso in un campus universitario dello Utah, ha lasciato senza fiato per le parole pronunciate.
Ha parlato del matrimonio cristiano, Erika, tra le lacrime che tratteneneva a stento, nel descrivere suo marito. Ha raccontato i suoi sentimenti e la bellezza e grandezza di un sacramento che unisce in modo profondo, come si può comprendere solo in un’ottica di fede. La fede, infatti, era al centro della loro vita, di quella di lui, che aveva dichiarato di voler essere ricordato per il coraggio della sua fede, e di quella di lei, autrice di podcast a tema e di un brand di abiti con motivi religiosi.
Dalle parole di Erika Kirk la grandezza del matrimonio cristiano
Charlie Kirk era un influencer, attraverso i media e nell’incontro dal vivo con tantissimi giovani in dibattiti pubblici in pieno stile americano, con botta e risposta veloci e incalzanti, argomentava tesi e smontava le ideologie che pervadono la società occidentale. Lui era di fede evangelica e lei cattolica, e si sa, l’influenza di una moglie riesce anche a convertire. Infatti, da fonti accreditate in questi giorni si è sparsa la voce che lui stava intraprendendo un percorso di avvicinamento alla fede cattolica.
Solo due mesi fa aveva l’attivista e politico aveva esortato a considerare la Vergine Maria come soluzione al femminismo tossico contemporaneo esortando anche gli evangelici a venerarla e le donne a prenderla a modello. Anche il loro matrimonio si basava su una fede ben radicata. Lo dice chiaramente Erika nell’esprimere i suoi sentimenti e nel descrivere la loro unione.

“L’amore, quando è ordinato secondo Dio, non è soltanto affetto, ma un’offerta, una chiamata, un’alleanza. Non amo mio marito con un sentimento superficiale o passeggero. Lo amo con la gravità di un voto. Con il fuoco costante di un cuore che sa che è stato Dio a sceglierlo per me e me per lui. E in quella scelta, Egli mi ha dato un uomo che fa piegare la mia anima in ginocchio per la gratitudine. Questo amore non è un possesso, né un’ossessione, è una missione sacra. Rispettarlo, servirlo, custodirlo, e gioire dell’uomo che Dio ha scelto perché camminasse al mio fianco. Non lo idolatro. Non lo adoro. Ma lo ammiro con tutto ciò che ho. E proprio in questo, adoro Colui che lo ha creato. Il nostro non è un amore fondato solo sull’emozione, ma sulla resistenza, la fiducia e la forza silenziosa di un’alleanza. Questo tipo di amore non chiede poesia. Chiede fedeltà. E per grazia di Dio, passerò la mia vita profondamente innamorata e devota a quest’uomo che, ancora e ancora, mi indica Cristo” dice Erika con una chiarezza disarmante.
Come insegna San Paolo sull’amore matrimoniale
Le parole della vedova Kirk si aggiungono al ricordo di quelle di suo marito. Non solo nelle tante risposte date durante i dibattiti, ma per quanto diceva a lei nel privato. Erika ha raccontato che lui ogni giorno le diceva: “Come posso servirti meglio? Come posso essere un marito migliore? Come posso essere un padre migliore?”.

Queste parole, di moglie e marito, sembrano riecheggiare quelle di San Paolo nella Lettera agli Efesini. Quando l’Apostolo delle genti esorta le mogli a essere sottomesse ai loro mariti, in una sottomissione, troppo fraintesa, che non indica un senso di inferiorità, ma nell’essere le fondamenta su cui si posa l’unione, ad essere piena e amorevole accoglienza per l’altro.
Sembra essere proprio così, Erika Kirk, così come Charlie sembrava vivere l’esortazione dell’apostolo a servire la moglie morendo a se stesso, per rappresentare fino in fondo, ognuno con il suo ruolo, l’immagine dell’unione tra Cristo e la Chiesa, che si riflette nell’immagine matrimoniale.