Libertà religiosa sotto attacco: vescovi chiedono all’UE un inviato speciale

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Vescovi chiedono all'UE l'inviato per la libertà religiosa - medjugorje.it
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La libertà religiosa è sempre più minacciata nel mondo: questo ha portato diversi vescovi cattolici a chiedere all’UE la nomina di un inviato speciale per la tutela dei fedeli.

Cresce il numero delle discriminazioni e delle persecuzioni religiose nel mondo: queste riguardano in modo allarmante la fede cattolica. La preoccupazione per questo dato di fatto ha portato i vescovi che fanno parte della Commissione delle Conferenze episcopali dell’Unione europea (COMECE) a fare una specifica richiesta all’Unione Europea.

I rappresentanti dei vescovi cattolici presso l’UE hanno portato avanti il loro appello affinchè si possa agire con fermezza per il contrasto di tali forme di discriminazione e persecuzione e quindi per la tutela della libertà religiosa. A tal fine hanno chiesto specificatamente la nomina di un inviato speciale. La figura è già presente, ma la carica va ripristinata.

La necessità di un inviato speciale dell’UE per la tutela della libertà religiosa

È stato notato che la libertà di pensiero, di coscienza e di religione è un diritto umano inalienabile sancito dall’articolo 10 della Carta dei diritti fondamentali dell’UE e nonostante ciò continua ad essere pesantemente minacciato in varie parti del mondo.

I vescovi hanno espresso il loro sconcerto per “la discriminazione e la persecuzione subite da individui, minoranze religiose e comunità di fede – per lo più cristiane – che sono presi di mira per le loro convinzioni“. Dal momento che la UE ha da sempre ribadito il suo impegno verso la tutela dei diritti umani, la Commissione dei vescovi ha messo in evidenza che però anche se i meccanismi esistenti sono di per sé molto preziosi, “mancano delle autorità e della visibilità necessarie per affrontare questa crisi con il vigore e la coerenza necessari“.

libertà religiosa minacciata nel mondo
La necessità di intervenire in difesa della libertà religiosa minacciata nel mondo – medjugorje.it

La necessità è perciò quella di intervenire in modo più incalzante per far fronte ad una situazione che tende a diventare sempre più pesante verso la quale la preoccupazione è crescente. Occorre una “risposta più ferma, dedita e istituzionalizzata” hanno precisato i presuli e che si estenda a tutto il mondo poiché l’Unione Europea “ha una responsabilità particolare nel difendere questi valori oltre i suoi confini“.

Una richiesta puntuale per arginare la deriva

Bisogna precisare che la posizione di inviato speciale dell’UE per la promozione della libertà di religione o di credo al di fuori dell’UE è stata creata nel 2016 e ha avuto un ruolo determinante nel promuovere questa causa sulla scena mondiale. Ma allo stato attuale si può constatare che questa posizione è rimasta vacante ormai troppo a lungo e di conseguenza rappresenta un segnale preoccupante dato alle comunità perseguitate in tutto il mondo e al tempo stesso anche a coloro che violano impunemente la libertà religiosa.

Nonostante si tratti di un problema di grossa portata sembra che venga messo in secondo piano dall’UE, ed appare come se il diritto fondamantale alla libertà religiosa non fosse prioritario. Ma dal momento che difenderlo è diventata un’urgenza sempre più pressante, la richiesta dei vescovi si fa diretta e decisa.

Si rende necessaria, quindi, la presenza di un nuovo inviato e lo stanziamento di risorse umane e finanziarie adeguate per questa missione di così grande rilevanza. Sono ormai più di sei anni che la carica risulta scoperta dopo che è stata ricoperta fino al 2019 dallo slovacco Ján Figel. La posizione è rimasta vacante per un anno e mezzo, fino a maggio 2021, quando è stato nominato il cipriota Christos Stylianides. Poi, Stylianides ha lasciato l’incarico appena sei mesi dopoNel dicembre 2022 la Commissione europea ha nominato il belga Frans van Daele, il cui mandato è ormai scaduto.