La deriva transumanista prosegue con una novità agghiacciante: si sta mettendo a punto un robot per sostituire la donna nella gravidanza.
Anno dopo anno il pensiero transumanista pervade la società in maniera sempre più sottile e si insinua anche nella mentalità comune con innovazioni considerate un progresso che mira ad un ideale di benessere sempre più disumano.
L’ultima frontiera sembra essere la produzione di un robot che dovrebbe sostituire la donna nel processo di gestazione di un essere umano, ovvero nella gravidanza. Già da diverso tempo si parla dell’utero artificiale, un prodotto che ancora suona strano e viene respinto dai più, ma potrebbe arrivare ad essere accettato come lo è, purtroppo, per le pratiche di fecondazione medicalmente assistita.
Il robot che sostituisce la donna nella gravidanza: in agguato l’ultima frontiera transumanista
La tecnologia vorrebbe di fatto cancellare la maternità. L’idea di un robot che porta avanti una gravidanza è di una start up cinese, Kaiwa Technology, con sede a Guangzhou, che intende mettere a punto il prodotto proponendolo come un’innovazione ovviamente senza precedenti, una vera e propria rivoluzione.
Si tratta di un robot umanoide dotato di un utero artificiale progettato per essere in grado di replicare il processo gestazionale umano, dalla fase post -concepimento, e quindi dall’impianto fino al parto. La fecondazione avverrebbe secondo le modalità in vitro, quelle in cui l’uomo crede di creare la vita umana, sentendosi, di fatto, Dio.

Se l’idea di un bambino che cresce dentro un robot fa ancora rabbrividire qualcuno è certamente un buon segno, si riconosce la mostruosità di un tale atto. Quella che al momento sembra essere solo una trovata pubblicitaria potrebbe purtroppo avere serie possibilità di diventare realtà in un futuro non troppo lontano.
Si pensi solo a quanta accelerazione ha avuto in questi ultimi decenni la diffusione della fecondazione medicalmente assistita e a quanto sia arrivata ad essere accettata e considerata favortevolmente nella mentalità comune. Ciò che sembrava disumano viene ritenuto positivo e benefico, in una distorsione della realtà che il male opera abilmente.
Il vero problema alla base: la fecondazione artificiale
Che la realizzazione di un utero artificiale e di un robot capace di portare avanti una gravidanza sia possibile o no è in fondo un problema di minor importanza. È solo una conseguenza, nefasta certamente, del processo già attuato da quasi 50 anni di manipolazione e produzione in laboratorio della vita umana.
Quando nel 1978 nacque la prima bambina generata in provetta, per quello che a molti è apparso come una conquista del progresso scientifico, ha segnato solo l’inizio di una deriva che porta adesso a parlare proprio di eliminazione della donna dal processo gestazionale. Con il concepimento in vitro, ma più in generale, con la fecondazione medicalmente assistita in tutte le sue forme, che slega il concepimento dall’atto sessuale, si susseguono modalità sempre più estreme e sempre più disumanizzanti.

Dalla parcellizzazione della figura materna, ridotta a madre biologica, la produttrice degli ovuli, e quella gestazionale, colei che porta avanti la gravidanza, in molti casi diversa dalla prima, arrivare al passo della creazione dell’utero artificiale non è poi così difficile. L’ennesimo step da oltrepassare, sempre in nome del progresso.
Se non si comprende la grande ribellione a Dio che c’è nelle pratiche di procreazione medicalmente assistita, nella volontà umana di cercare di produrre la vita umana, manipolando cellule, svilendo uomo, donna e bambino e riducendoli a pezzi da assemblare e oggetto del desiderio da produrre, non ci si può stupire o tantomeno indignare se la deriva va sempre oltre.
Alla base c’è la concezione della vita umana come elemento da produrre. C’è l’uomo, la donna, e tutti coloro che collaborano all’azione di concepimento in laboratorio che di fatto cercano di sostituirsi a Dio. Avviene qualcosa di molto simile a quando viene concepito un bambino attraverso uno stupro. Lo stupro è un’azione di male evidente ed eclatante, è violenza di un uomo verso una donna, la fecondazione in vitro è ribellione dell’uomo a Dio, forte come una violenza verso di Lui, perchè va a toccare quanto c’è di più sacro, la vita umana. Quando viene concepito un bambino è sempre Dio che lo crea, a sua immagine e somiglianza, nel disegno della sua volontà che è amore, anche quando avviene attraverso azioni di male, ma le azioni cpntro di Lui non possono essere giustificate, rimangono male.