Diaconato permanente e sacramento del matrimonio rappresentano un tema rilevante nella comunità ecclesiale e nelle dinamiche familiari.
Domenica 23 febbraio 2020, oltre seimila diaconi permanenti, provenienti da tutta Italia, hanno attraversato la Porta Santa in San Pietro per il Giubileo della Speranza, accompagnati dalle loro mogli. Questo evento ha messo in luce non solo l’importanza del ministero diaconale, ma anche la necessità di riflettere sul ruolo delle spose all’interno di questa particolare vocazione.
il diaconato permanente e il matrimonio
Il diaconato permanente ha visto negli ultimi anni un notevole aumento di interesse e partecipazione. In Italia, i 4.800 diaconi permanenti sono una risorsa preziosa per le parrocchie e le comunità, contribuendo in modo significativo alla vita ecclesiale. Tuttavia, la loro ordinazione porta con sé una serie di interrogativi riguardanti l’equilibrio tra la vita matrimoniale e le nuove responsabilità ministeriali. La questione centrale è: come vive e si trasforma la sposa nel momento in cui il marito viene ordinato diacono?
Si può parlare di un vero e proprio “paradosso del matrimonio”. Infatti, il sacramento del matrimonio richiede che entrambi gli sposi si realizzino pienamente come persone, portando alla luce la loro individualità e la loro identità. Tuttavia, l’unione coniugale implica una fusione, dove i due diventano una sola carne, uniti in una relazione profonda e intima. Quando uno degli sposi riceve un sacramento, in questo caso l’ordinazione, ci si interroga su come questo influisca sull’altro coniuge. È importante notare che, mentre l’ordinazione riguarda il marito, essa ha inevitabilmente ripercussioni sulla vita della coppia.
Le implicazioni dell’ordinazione possono manifestarsi in modi diversi. Ecco alcuni aspetti da considerare:
- Competitività: Alcuni sposi possono percepire una certa competitività tra la vocazione personale e quella ministeriale, portando a una sensazione di perdita di libertà e di spazio all’interno della relazione.
- Ansia: Le mogli possono sentirsi ansiose all’idea che l’ordinazione del marito possa allontanarlo dalla vita familiare e privarle del suo supporto.
- Opportunità di crescita: Tuttavia, è possibile che le stesse difficoltà siano viste in chiave positiva, come un’opportunità per espandere la vocazione coniugale.
Ogni coppia è unica e, di conseguenza, non esiste un modello universale per affrontare la vita coniugale di un diacono e della sua sposa. La ricerca di un equilibrio richiede tempo e impegno, e ogni coppia deve scoprire la propria missione nel piano divino.

il ruolo della sposa nel ministero
Per le mogli dei diaconi, la questione di come posizionarsi rispetto all’ordinazione del marito è fondamentale. L’ordinazione non è solo una questione di ministero, ma anche di relazioni e di vita familiare. Quando il vescovo chiede alla sposa se accetta l’ordinazione del marito, questa risposta non è solo un semplice consenso, ma un impegno profondo che implica una nuova dimensione della loro vita coniugale. La sposa diventa parte integrante della missione del marito, pur mantenendo la propria identità e il proprio ruolo all’interno della Chiesa.
Affrontare le sfide coniugali che possono sorgere in seguito all’ordinazione richiede un dialogo aperto e sincero. È importante che le coppie si confrontino e condividano le loro esperienze, poiché ciò può portare a una maggiore comprensione reciproca. Le riunioni tra le spose dei diaconi possono rivelarsi utili per affrontare problematiche comuni e per creare un senso di comunità e sostegno.
La partecipazione delle mogli ai ritiri e agli incontri organizzati per i diaconi e i candidati al diaconato è cruciale. Questi momenti di condivisione non solo forniscono informazioni sulla vita diaconale, ma offrono anche l’opportunità di affrontare insieme le sfide e di crescere come coppia.
Infine, è fondamentale che le coppie affrontino le difficoltà relazionali con serenità, considerando che il matrimonio rimane la priorità. Le sfide non sono necessariamente causate dall’ordinazione, ma possono essere amplificate dalla nuova situazione. La comunicazione aperta e il supporto reciproco sono essenziali per affrontare questi momenti di crisi, e l’accompagnamento spirituale può fornire ulteriore sostegno nella ricerca di un equilibrio.
In questo contesto di condivisione e di crescita reciproca, il cammino di un diacono e della sua sposa diventa un viaggio di scoperta, arricchendo non solo la loro vita coniugale, ma anche la comunità ecclesiale in cui sono inseriti, testimoniando l’amore di Dio attraverso il servizio e la dedizione. La fatica di condividere questo duplice ministero si trasforma così in un’opportunità per costruire una famiglia e una comunità sempre più unite e solidali.