Il messaggio della Regina della Pace ci invita alla preghiera ed al digiuno per preparare un “tempo di primavera”, segno di rinnovamento spirituale.
La Madonna ci apre il suo cuore materno e ci ricorda la bellezza della preghiera come fonte di gioia e di rinnovamento nella Chiesa, opera dello Spirito Santo. Un gioia da riscoprire per vivere in pienezza questo anno giubilare.
Medjugorje: Messaggio del 25 ottobre 2000
Cari figli, oggi desidero aprire a voi il mio cuore materno e vi invito tutti a pregare per le mie intenzioni. Con voi desidero rinnovare la preghiera e invitarvi al digiuno che desidero offrire a mio Figlio Gesù per la venuta di un nuovo tempo, un tempo di primavera. In questo anno giubilare tanti cuori si sono aperti a me e la Chiesa si sta rinnovando nello Spirito. Gioisco con voi e ringrazio Dio per questo dono e vi invito figlioli, pregate, pregate, pregate affinché la preghiera diventi gioia per voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.
Come partecipare spiritualmente alla sua opera redentrice
La Vergine si presenta come Madre amorevole, che apre il suo cuore per affidare a noi le sue intenzioni. La preghiera per le intenzioni di Maria è profondamente ecclesiale, poiché le sue intenzioni coincidono sempre con quelle del Cuore di Cristo. Come insegna il Catechismo della Chiesa Cattolica, «la preghiera della Chiesa è sostenuta dalla preghiera di Maria» (CCC 2679). Pregare per le sue intenzioni significa unirci alla sua missione di intercessione e di salvezza per tutta l’umanità.
L’invito al digiuno si collega al grande insegnamento biblico secondo cui il digiuno è un mezzo per piegare il cuore a Dio (cfr. Gl 2,12-13). Gesù stesso ha digiunato nel deserto (Mt 4,2) e ci insegna a digiunare non per ostentazione, ma con sincerità e amore (Mt 6,16-18). Digiunare con Maria, offrendolo a Gesù, significa partecipare spiritualmente alla sua opera redentrice.
Il riferimento alla «primavera» richiama una stagione di rinnovamento, di vita nuova, frutto della grazia. La Madonna parla di un rinnovamento nello Spirito, visibile in tanti cuori che si aprono a Dio. È ciò che avviene in ogni autentica conversione. Lo Spirito Santo è infatti Colui che rinnova la faccia della terra (cf. Sal 104,30) e agisce in modo particolare nei tempi di grazia, come un anno giubilare.
Infine, l’invito a far diventare la preghiera una gioia ci richiama alla vocazione cristiana alla letizia spirituale. Come insegna San Paolo: «Siate lieti nella speranza, perseveranti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera» (Rm 12,12). La preghiera vissuta con il cuore diventa incontro con Dio, sorgente di pace e gioia duratura.