Papa Leone esorta a porre Cristo al centro e non idolatrare la natura

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Il telegramma di Papa Leone XIV ai vescovi dell'Amazzonia sulla cura del creato - medjugorje.it
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L’attenzione di papa Leone XIV è rivolta a porre la centralità di Cristo anche per quel che riguarda il tema ecologico: la natura è da curare e rispettare, ma non da idolatrare.

Con parole chiare e facilmente comprensibili da chiunque, papa Leone XIV ha esortato al necessario rispetto e alla cura del creato ma sempre ponendo al centro Cristo e l’annuncio del Vangelo, come priorità. L’occasione per affrontare queste tematiche è stato il telegramma che il pontefice ha inviato attraverso il segretario di Stato, card. Pietro Parolin, al Presidente della Conferenza Ecclesiale dell’Amazzonia per l’incontro dei vescovi.

Il messaggio che il Santo Padre ha voluto così lanciare ai vescovi dell’Amazzonia, e che certamente può risuonare per tutto il mondo, contiene concetti estremamente importanti su cui riflettere.

Rispetto della natura e centralità di Cristo

La cura del creato e l’attenzione ai problemi ecologici stanno molto a cuore a papa Leone, che nelle scorse settimane estive ha celebrato la Santa Messa nei giardini Laudato Sì di Castel Gandolfo dimostrando grande interesse alle problematiche legate al climate change e alla responsabilità umana ad esso correlata.

Ma, lungi dal voler abbracciare tendenze che riducono un problema realmente esistente ad uno sterile ecologismo, il pontefice ha sottolineato e indicato quale deve essere il giusto atteggiamento verso la natura. Innanzitutto ha, come fa sempre, messo al primo posto Cristo, ricordando, con una citazione dalla Lettera agli Efesini di San Paolo che “è essenziale che Gesù Cristo, nel quale tutte le cose si ricapitolano, sia annunciato con chiarezza e immensa carità tra gli abitanti dell’Amazzonia“.

la cura del creato e il primato di Cristo
Il primato dell’annuncio evangelico e la custodia del creato – medjugorje.it

Il primato è quindi dato all’annuncio evangelico, e questo come elemento predominante e di maggior rilevanza su tutto il resto. È solo dopo che riflette sul “diritto e il dovere di prenderci cura della “casa” che Dio Padre ci ha affidato” e quindi il creato, la natura.

Citando poi Sant’Ignazio di Loyola da un passaggio dei suoi Esercizi Spirituali, ha evidenziato la necessità e l’importanza di prendersi cura con responsabilità  del mondo naturale “affinchè nessuno distrugga irresponsabilmente i beni naturali che parlano della bontà e della bellezza del Creatore, né , tanto meno, si sottometta ad essi come schiavo o adoratore della natura“.

L’adorazione solo a Dio e non alla natura

Questa sottolineatura è molto importante e indirizza in modo chiaro liberando da tante possibili devianze sul concetto di cura del creato che può sfociare in atteggiamenti idolatrici e dai risvolti pagani. Papa Leone prosegue spiegando perché non bisogna cadere in un’idolatria della natura e afferma che è “poichè queste cose ci sono state date per raggiungere il nostro fine di lodare Dio e ottenere così la salvezza delle nostre anime“.

La cura della “casa comune” da cui è in larga parte derivante anche la giustiza per i popoli non possono, dunque, prescindere dall’annuncio del Vangelo. È solo Cristo che salva e quindi è la priorità assoluta. È questo che il nucleo fondamentale su cui papa Leone ha voluto porre l’accento.

L’insegnamento papale è quindi chiaro e sgobra il campo da tanti approcci verso la natura di stampo ideologico impregnati di un ambientalismo dai tratti religiosi che niene ha di cattolico, e che rappresenta un pericolo abbastanza diffuso da un bel po’ di tempo ormai.

Una sana custodia del creato per avvicinarci sempre di più a Dio e adorare solo Lui e nient’altro: questo è il comportamento da tenere ed era evidentemente necessario che il papa lo ribadisse.