I momenti più belli e intensi del viaggio di Papa Leone XIV in Turchia e Libano. Tutti i simboli e i temi trattati
È durato dal 27 novembre al 2 dicembre 2025 il viaggio di Papa Leone XIV in Turchia e Libano. Tanti i momenti intensi e simbolici vissuti, il cui valore resterà nella storia poiché di uno spessore elevato a livello storico, ecumenico e pastorale.
Tanti i temi trattati, da quello dell’unità dei cristiani a quello della pace. Giunto in Turchia durante il primo giorno di viaggio, Papa Leone è stato accolto dalle autorità turche, tra inni nazionali e 21 colpi di cannone, come accade quando si accolgono i capi di Stato.
Il 28 novembre, il pontefice è andato a Iznik, che un tempo era Nicea, con il Patriarca Ecumenico Bartolomeo I e altri leader del mondo cristiano. Quel giorno si è fatta memoria del 1700° anniversario del Primo Concilio Ecumenico, che ebbe luogo nel 325 d.C. Qui nacque il Credo Niceno che tutti conosciamo.
La Messa si è tenuta agli scavi della Basilica di San Neofito, un luogo che evoca le radici comuni della Chiese cristiane. L’evento è stato molto forte dal punto di vista ecumenico perché ha fatto emergere tutte le sfumature del desiderio di riportare il cristianesimo all’unità.
A Istanbul, il Papa si è recato nella casa di riposo Piccole Sorelle dei Poveri, e lì ha posto in evidenza che la carità cristiana sorge dall’essere, non limitandosi al solo “fare”. Nella Cattedrale dello Spirito Santo, il pontefice ha avuto un incontro con i cattolici turchi, una minoranza rappresentata dallo 0.05% del popolo.
Il Pontefice ci ha tenuto a sottolineare che non ha importanza l’essere una minoranza e che ciò che conta realmente è testimoniare la fede in modo autentico. In questa occasione, un bimbo ha aspettato il Papa per ricevere la sua benedizione.
Il 30 novembre, Papa Leone XIV e Bartolomeo I hanno dato una benedizione, insieme, dal balcone del patriarcato. Un gesto che ha grande valore simbolico nell’ambito del dialogo Roma-Costantinopoli.
Papa Leone XIV: il viaggio in Libano e l’arcobaleno su Beirut
In Libano, la cui popolazione attendeva con ansia l’arrivo del pontefice, affinché portasse un messaggio di pace e speranza, è accaduto un meraviglioso fatto simbolico.

Durante il secondo giorno di visita del Papa in Libano, un arcobaleno è comparso sul Porto di Beirut, dove nel 2020 aveva avuto luogo una terribile esplosione. Qualcuno lo ha interpretato come un messaggio di pace e auspicio di rinascita per il Paese in questione, martoriato da conflitti e un’economia al crollo.
Papa Leone XIV è il primo pontefice in assoluto a pregare sulla tomba di San Charbel Makhlouf, sita nel monastero di Sant’Ilarione ad Annaya. Al santuario di Harissa, il pontefice ha inoltre offerto alla Madonna una Rosa d’Oro, ossia una onorificenza pontificia di grande valore, che ha radici molto antiche, in segno di devozione nei suoi confronti.
E ancora, il pontefice ha pregato silenziosamente al Porto di Beirut tra le rovine della tragica esplosione del 4 agosto 2020. C’è stato anche un incontro con le famiglie di coloro che non sono sopravvissuti. Momenti di grande emozione, intensi, che resteranno senza dubbio nella storia.