In occasione del Giubileo della spiritualità mariana papa Leone XIV ha indicato come la devozione a Maria favorisce la comprensione della tenerezza divina.
L’aspetto della tenerezza di Dio è stato al centro della riflessione di papa Leone XIV durante il Giubileo della spiritualità mariana che si è svolto lo scorso fine settimana. Durante la Santa Messa celebrata in piazza San Pietro domenica 12 ottobre, a cui hanno partecipato oltre 30 mila pellegrini, il pontefice ha avuto modo di soffermarsi su un concetto che scaturisce dalla devozione a Maria.
Di fronte alla stauta originale della Madonna di Fatima, giunta per l’occasione dal Portogallo, ha consacrato la Chiesa e il mondo alla Beata Vergine Maria. Ha evidenziato come “l’autentica spiritualità mariana fa risplendere nella Chiesa la tenerezza di Dio, il suo modo di ‘essere madre’“.
La tenerezza di Dio che scaturisce dalla spiritualità mariana nelle parole di papa Leone XIV
Il Santo Padre ha riflettuto sull’importanza della devozione mariana, che sviluppatasi prevalentemente come devozione popolare ha letteralmente “cambiato per sempre la faccia della terra“, fungendo da potente “forza trainante per il rinnovamento e la trasformazione“.
Attraverso la venerazione alla Madre di Dio è possibile scoprire la tenerezza divina e tutto questo lo si evidenzia già nel suo Magnificat, ha spiegato il papa. “La spiritualità mariana, che nutre la nostra fede, ha Gesù come centro“, ha detto. Sappiamo, che la Madre ci porta al Figlio, così come con il suo “fiat” lo ha portato nel mondo, allo stesso modo porta noi verso di Lui.

Lei è la via più sicura per stare uniti a Gesù. Lei, che per volere del Signore sotto la croce, è la Madre della Chiesa. “La spiritualità mariana è a servizio del Vangelo: ne svela la semplicità. L’affetto per Maria di Nazaret ci rende con lei discepoli di Gesù, ci educa a tornare a Lui“, ha infatti affermato il Santo Padre.
Dio è Padre, ma anche madre, nei tratti che più sono caratteristici dello spirito materno come la dolcezza e la tenerezza, l’amorevolezza e la cura. In Dio c’è tutto questo e pertanto, ne deriva, quanto il papa ha sottolienato ovvero che “la spiritualità mariana autentica rende attuale nella Chiesa la tenerezza di Dio, la sua maternità“.
Aspetti della tenerezza di Dio
Con il termine “tenerezza di Dio” generalmente ci si riferisce alla sua vicinanza, alla compassione e alla manifestazione dell’amore misericordioso verso l’umanità. È espressione della cura e della presenza costante nella vita di ciascuno, in tutti i momenti, compresi e in in modo particolare quelli della fragilità, del dolore, della debolezza.
L’amore di Dio guarisce, dona sicurezza e accoglie. Come insegna il testo del profeta Isaia (49, 15) Dio non si dimentica di noi più di una madre, che in genere non lo fa, ma potrebbe farlo: “Si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere? Anche se ci fosse una donna che si dimenticasse, io invece non ti dimenticherò mai“.
L’amore totale e incondizionato di una madre, seppur legato alla fragilità umana, assomiglia in parte a quello di Dio, per questo la tenerezza materna viene associata a quella divina per rappresentare plasticamente la grandezza di un amore che lo comprende e ovviamente lo supera.