Papa Leone XIV ha scelto di non fermarsi in preghiera nella Moschea Blu come invece avevano fatto Ratzinger e Bergoglio.
Per il suo primo viaggio apostolico Papa Leone XIV ha scelto la Turchia e il Libano. Dopo i giorni in terra turca il Santo Padre è volato ieri in Libano per proseguire la sua missione in cui ha voluto rilanciare ancora una volta il suo appello al dialogo e alla pace. All’inizio del terzo giorno del suo viaggio apostolico, come da programma, Papa Leone XIV ha fatto visita alla Moschea Blu di Istanbul: si è trattato senza dubbio uno degli eventi centrali del primo viaggio internazionale del Pontefice americano.
Papa Prevost si è tolto le scarpe, in rispetto della regola islamica: il Santo Padre è stato accolto dal ministro della Cultura e del Turismo, Mehmet Nuri Ersoy, assieme al mufti provinciale di Istanbul, Emrullah Tuncel, l’imam di Sultan Ahmed, Kurra Hafiz Fatih Kaya e il muezzin Asgin Tunkam.
Proprio Tunkam ha raccontato che il Papa ha mostrato molta curiosità una volta dentro la Moschea Blu: “Ha fatto molte domande sul significato di diverse cose“. Sempre il muezzin, come riportato da Famiglia Cristiana, ha poi chiesto a Papa Leone se volesse pregare, facendo presente al Pontefice che la Moschea “non è casa mia, né tua, ma di Allah“.
Papa Leone XIV non prega nella Moschea Blu: “Raccoglimento e ascolto”
Il Santo Padre ha però preferito solo vedere la moschea, senza fermarsi a pregare come da programma e come avevano fatto i suoi predecessori Benedetto XVI e Francesco. “Voleva sentire l’atmosfera della moschea ed era molto soddisfatto di questo – le parole di Asgin Tunkam – Non ha pregato, nessuno lo ha fatto, anche se non posso dire se lo ha fatto tra sé e sé“.

Il muezzin ha però sottolineato l’importanza di questo incontro con il Papa: “Dovremmo conoscerci a vicenda e incontrarci – ha detto Tunkam – Considero i metodi, prima che le azioni“. La Sala Stampa Vaticana ha poi tenuto a precisare che Leone XIV ha scelto di vivere la visita in silenzio, in spirito di raccoglimento e ascolto “con profondo rispetto di quanti si raccolgono lì in preghiera“.
Il Papa ha probabilmente preferito non accendere polemiche, sia da parte dei nazionalisti turchi che dai cattolici che magari non sono così propensi al dialogo con l’Islam. Un gesto lungimirante, quello del Pontefice, che in questo suo primo viaggio internazionale si dimostra attento a ogni particolare per lavorare alla costruzione di percorsi di pace condivisi e duraturi.