Papa Leone XIV è stato qualche giorno in visita in Turchia, prima di partire per il Libano. Ecco che cosa ha detto durante la Liturgia
L’ultimo giorno della visita di Papa Leone XIV in Turchia, ha visto il pontefice prendere parte alla Divina Liturgia, nella Festa di Sant’Andrea, con il Patriarca ecumenico Bartolomeo I. Durante l’incontro si sono affrontati diversi temi, tra cui quello di sfide comuni per cattolici e ortodossi.
Celebrare insieme la Divina Liturgia, da parte del Papa e del Patriarca, non è stato un gesto formale, ma di vera fraternità tra cattolici e ortodossi. «Ci sono stati molti malintesi e persino conflitti tra cristiani di Chiese diverse in passato, e ci sono ancora ostacoli che ci impediscono di essere in piena comunione, ma non dobbiamo tornare indietro nell’impegno per l’unità», ha specificato il Papa.
Il pontefice ha sottolineato tre sfide comuni per cattolici e ortodossi, su cui si dovrebbe collaborare. «Innanzitutto, in questo tempo di sanguinosi conflitti e violenze in luoghi vicini e lontani, i cattolici e gli ortodossi sono chiamati ad essere costruttori di pace. Si tratta certamente di agire e di porre delle scelte e dei segni che edificano la pace, ma senza dimenticare che essa non è solo il frutto di un impegno umano, bensì è dono di Dio.
Perciò, la pace si chiede con la preghiera, con la penitenza, con la contemplazione, con quella relazione viva col Signore che ci aiuta a discernere parole, gesti e azioni da intraprendere, perché siano veramente a servizio della pace».
La seconda e terza sfida comuni
La seconda sfida menzionata dal Papa è invece la crisi ecologica. In questo contesto, il pontefice invita a una conversione spirituale per proteggere il creato. La terza sfida, invece, riguarda le nuove tecnologie. Il Papa invita cattolici e ortodossi a lavorare insieme per un uso maggiormente basato sull’etica e più responsabile delle innovazioni, affinché siano accessibili a tutti e non solo accentrate da poche persone.
Papa Leone e l’impegno per l’unità dei cristiani. Bartolomeo I:«Cristiani devono agire per la pace»
Durante l’incontro, Papa Leone XIV ha ricordato che la fede comune è un punto di unione tra cattolici e ortodossi e che le divisioni passate non devono fermare il cammino verso l’unità.

Il Papa chiede, inoltre, alle Chiese ortodosse autocefale di incentivare il dialogo e che per la Chiesa cattolica è fondamentale la piena comunione. Dopo l’intervento di Papa Leone, c’è stato quello del Patriarca Bartolomeo I.
Il Patriarca ha sottolineato come l’anniversario del Concilio di Nicea non sia un mero ricordo a livello storico, ma una base per la «ricerca di unità dei cristiani oggi», nonché un’eredità che consentirà ai cristiani divisi di avvicinarsi maggiormente e raggiungere l’unità. L’unità è importante, è un dovere, secondo il Patriarca, perché il mondo necessita che il messaggio cristiano sia solido, unito.
Bartolomeo fa poi riferimento ai conflitti nel mondo e spiega che i cristiani, non possono essere corresponsabili «nello spargimento di sangue che avviene in Ucraina e in altre parti del mondo, né tacere dinanzi all’esodo di cristiani dalla culla del cristianesimo, ma devono agire come operatori di pace, mostrarci come coloro che hanno fame e sete di giustizia e comportarci come buoni amministratori del creato», ha chiosato.