Mantenne il segreto per anni sulle visioni e apparizioni della Madonna e di Nostro Signore Gesù. La storia di una grande santa
Era il 2 maggio 1806 quando venne al mondo Zöe Labouré, figlia di Pierre e Madeleine Gontard, a Fain-lès-Moutiers, in Francia. La sua fu un’infanzia particolarmente ardua, segnata da lutti e importanti responsabilità. Aveva solo 9 anni, nel 1815, quando la piccola Zöe perse la madre. La donna aveva vissuto una vita difficile e ben 17 gravidanze. Dei figli che erano nati, 10 rimasero in vita, di cui Zöe era la nona.
Il padre fu molto provato dalla morte della moglie e mandò la figlia e la sorella Tonine da alcuni zii. Da lì, Zöe ritornò due anni più tardi.
Il 25 gennaio 1818 fece la Prima Comunione e si racconta che fu un momento che la trasformò profondamente, a livello spirituale. Da quel giorno, furono in molti ad accorgersi della sua forte dedizione per la preghiera, l’andare a Messa tutti i giorni, nonché momenti di penitenza, visite frequenti a persone malate e agli anziani del posto.
Nel frattempo, sua sorella maggiore, divenne suora unendosi alle Figlie della Carità. Qualche anno dopo, a 18 anni, Zöe espresse il desiderio di seguire le orme di sua sorella Marie Louise. Il padre, però, non era d’accordo e cercò di fermarla facendola stare dallo zio, a Parigi. In quel periodo, la giovane lavorò come cuoca e cameriera, nella trattoria del suddetto parente.
Lo zio decise di risposarsi e Zöe chiese di poter diventare suora. Suo padre le diede finalmente il via libera.
Caterina Labouré e le apparizioni che nascose per anni
Era il 1830 quando Zöe entrò a far parte delle Figlie della Carità, come novizia, a Parigi.

Anche qui si dimostrò proprio come accadeva in famiglia: una giovane che non si stancava di lavorare, nonché profondamente dedita alla preghiera. Dopo il noviziato, nel 1831, la mandarono all’Ospizio di Enghien, a Parigi e fu lì che si dedicò a poveri e anziani, malati, assistendoli e prendendosi cura di loro, per 46 anni, finché non tornò alla Casa del Padre, il 31 dicembre 1876.
Quello che avvenne nel periodo del suo noviziato si è scoperto solo successivamente. Zöe, che dopo aver preso i voti divenne Caterina Labouré, ricevette rivelazioni private, tra cui visioni di Nostro Signore Gesù Cristo, nonché apparizioni della Vergine Maria.
L’apparizione che tutt’oggi è celebrata con una festa che cade ogni 27 novembre, è quella in cui la Madonna le affidò un compito importante. Le chiese di far coniare una medaglia, quella che ad oggi conosciamo come Medaglia Miracolosa. La Madonna promise a Santa Caterina che chi avrebbe portato con fede la medaglia, avrebbe ricevuto grandi grazie.
Per anni, Caterina non rivelò a nessuno delle apparizioni, a parte al suo padre spirituale, padre Jean Marie Aladel, che ne fece coniare, i primi esemplari, nel 1832.
Che cos’è la Medaglia Miracolosa
Sul fronte della Medaglia, è raffigurata la Beata Vergine Maria con le mani aperte, che accolgono, e da cui escono raggi di luce. Tali raggi, rappresentano le grazie. Il corpo di Maria schiaccia il serpente, il che simboleggia la vittoria del bene sul male. Sul retro, invece, è disegnata una croce che si intreccia con la lettera M che rappresenta Maria e la croce di Nostro Signore. Sempre sul retro, sono raffigurati i cuori di Maria e Cristo, e 12 stelle tutt’intorno.
Solo dopo la morte di Santa Caterina, si scoprì che nel periodo del noviziato, aveva avuto delle apparizioni. Il 27 luglio 1947, fu canonizzata da papa Pio XII.