Mancano solo pochissimi giorni al Natale e anche se non si è vissuto questo Avvento nel migliore dei modi si può ancora preparare il cuore alla nascita di Gesù.
L’Avvento è un periodo importante per mettere ordine nella nostra vita e riconnetterci con la nostra fede. Durante le quattro settimane che precedono il Natale la meditazione aiutata da momenti di silenzio e ovviamente un buono spazio dato alla preghiera sono i modi per concentrarsi e preparare il nostro cuore alla Nascita di Gesù.
Molto spesso però non si vive il tempo di Avvento come si vorrebbe. Che sia per circostanze esterne o per l’errore di non averlo vissuto bene per carenza di volontà, si può arrivare a pochissimi giorni dal Natale senza aver puntato l’attenzione su ciò che conta veramente. Le distrazioni sono tante, ma anche in questi ultimissimi giorni si può tentare di recuperare e prepararsi nel miglior modo possibile, seppur last minute.
La preparazione del cuore al Natale negli ultimissimi giorni
Per vivere il Natale in modo autentico è necessario liberarsi dalle pressioni sociali e dal consumismo che attanagliano le nostre vite nel mondo e si pongono come veri e propri ostacoli per la fede. Non sono le aspettative degli altri, neanche delle persone di famiglia, se sono orientate a ciò che è frivolo, e ovviamente non è la corsa ai regali ciò che deve distogliersi dal nostro rapporto con il Signore.
Se tutto ciò lo ostacola è bene fare ordine tra le priorità. Anche piccoli gesti concreti possono andare in questa direzinoe e trasformare i cuori durante questo periodo sacro. Stop quindi alle corse. Tolti gli obblighi lavorativi il tempo che resta a disposizione non deve essere impiegato in cose superficiali.

Trovare il tempo per la preghiera è possibile, basta solo la volontà di farlo. Che sia alla mattina presto o pure la sera tardi, ma anche nei ritagli di tempo dalle occupazioni durante la giornata, seppure non lo si è fatto prima, questi ultimi giorni è bene farlo.
La lettura dei brani evangelici legati al Natale, la meditazione su di essi, e anche varie piccoli altri elementi possono essere di grande aiuto. Le canzoni natalizie, ad esempio. In questi giorni è bene ascoltare e cantare canti di Natale. Sono carini e divertenti anche quelli ormai classici ma senza riferimenti religiosi, però è meglio puntare ai canti che lodano, rievocano la notte di Natale ed esprimono amore verso Gesù Bambino e la sua dolce Madre. Il canto, diventa poi preghiera, e predispone l’animo in un mood più aperto alla riflessione e al cambiamento del cuore.
La Confessione per aprire il cuore alla grazia
Fare il presepe è un’altra piccola attività che fa fermare a considerare ciò che davvero si festeggia a Natale. Non deve però esser fatto come una tradizione, non è importante perché fa parte della cultura, ma per ciò che realmente è : la rappresentazione plastica di un evento che ha cambiato la storia dell’umanità. La nascita nel mondo di Dio che si è fatto uomo rivelandosi così per la nostra salvezza, il Creatore dell’universo che si è abbassato e ha preso la natura umana per dimostrarci l’amore nella mitezza e nell’umiltà di un bambino nato in una mangiatoia: tutto ciò va oltre un’usanza romantica e dolce.
Allestire il presepe, dunque, e anche l’albero, pensando alla sua simbologia, ovvero che rappresenta l’elevazione dell’animo verso l’Alto e le grazie che piovono come palline sui rami dà significato a ciò che si fa e anche questa piccolissima riflessione predispone il cuore ad aprirsi.
Ma poi, la cosa più importante da fare per prepararsi al Natale, anche se finora si è vissuto un Avvento distratto, è confessarsi. La Confessione è fondamentale: il sacramento della Riconciliazione, che dona la grazia del perdono e l’abbraccio misericordioso del Padre è quanto di più importante per accogliere davvero Gesù nel nostro cuore. Ecco, allora, che in questi ultimi giorni, si può correre a pulire l’animo e renderlo davvero una mangiatoia dove Gesù può abitare. Essere abitati da Lui e abitare in Lui, è questo il desiderio, il fine, la gioia.