Si narra che Cecilia, di origini nobili, sopravvisse al fuoco e al boia: il mistero senza tempo di una santa dal cuore grande.
Tra i santi più venerati, c’è sicuramente Santa Cecilia, una nobile giovane romana, che morì martire intorno all’anno 230 d.C., quando Alessandro Severo era imperatore e Urbano I, il pontefice. Il suo è un culto che affonda le radici nell’antichità e la basilica con cui l’hanno omaggiata l’avevano costruita prima dell’Editto di Costantino, nel 313, ossia quando avevano ancora luogo le persecuzioni dei cristiani.
La storia di Santa Cecilia arriva a noi tramite la Passio, un testo che ha radici più leggendarie che storiche. Nel testo, si legge che Cecilia dovette sposare Valeriano, un patrizio. Lei accetta, ma più tardi gli svela la sua vera identità: è cristiana e ha fatto un voto a Dio, ossia quello di restare vergine.
Il marito, dopo aver ascoltato la moglie parlare di Dio, finisce per convertirsi e chiede di essere battezzato da Papa Urbano I, cosa che avviene. Non solo lui, ma anche suo fratello si converte al cristianesimo. I due fratelli convertiti vengono catturati dal prefetto Almachio, e un triste destino li attende. Dopo una serie di terribili torture, i due sono decapitati.
Il miracolo del fuoco e del boia e la morte di Santa Cecilia
Almachio, dopo aver ucciso il fratello e il cognato di Santa Cecilia, intende eliminare anche lei, ma ha paura di una sommossa da parte del popolo, dato che la donna era molto stimata e apprezzata.

Riesce comunque a mettere in atto un primo tentativo di ucciderla, rinchiudendola nel calidario, un ambiente molto caldo, sperando che morisse asfissiata. Tuttavia, avviene un primo miracolo: Cecilia riesce a sopravvivere.
A quel punto, ordina che sia decapitata. Un nuovo miracolo ha luogo, tant’è che il boia, pur avendo tentato per tre volte di staccarle la testa, non riesce nel suo intento. Cecilia morirà tre giorni più tardi, e in questo lasso di tempo, compirà molti gesti di generosità.
Deciderà, infatti, di donare i suoi averi ai bisognosi, lascia alla Chiesa la casa in cui viveva, e proseguiva nel professare il proprio Credo facendo il festo della Trinità. In base a quanto si apprende dalla Legenda Aurea, Papa Urbano I la seppellì nelle Catacombe di San Callisto, e nell’821, papa Pasquale I fa spostare le reliquie nella basilica sita a Trastevere. Nel 1599, nel corso dei restauri, il corpo è ritrovato in ottime condizioni, avvolto in un abito di seta e oro.
Per quanto concerne il legame tra la Santa e la musica, in verità non se ne parla nelle fonti più antiche, ma in quelle tardo medievali. Tutto parte da una frase che diceva:«..mentre gli organi suonavano, ella cantava nel suo cuore al Signore».
Da quel momento in poi, nell’iconografia è raffigurata con strumenti musicali, in particolare organetti portativi. Santa Cecilia è oggi considerata patrona dei musicisti e dei cantanti.