Un ricordo di Suor Chiara Cherubini e la sua testimonianza dell’amore infinito di Dio, che si fa sentire in ogni momento della vita, nella gioia e nella sofferenza.
Suor Chiara Cherubini era una religiosa della Congregazione delle Francescane Alcantarine, scomparsa alcuni anni fa a causa di un cancro. Ricordiamo la sua figura e la sua testimonianza di quanto l’amore di Dio ci pervade in ogni momento della nostra vita, anche quando arriva l’ora del dolore, oltre al tempo della gioia.
Serviva come sacrestana nella Cappella della Porziuncola, viveva quindi proprio là, ad Assisi, nei bellissimi luoghi di San Francesco dove si respira un senso del sacro in modo più immediato. Entrata nell’ordine a 19 anni per oltre un ventennio ha svolto la sua professione religiosa fino a quando un terribile tumore ha messo fine alla sua vita terrena.
Il ricordo di Suor Chiara Cherubini che sentiva l’amore di Dio in ogni momento
Ha sperimentato molto presto che “Dio ci chiede di lasciare noi stessi“, come aveva rivelato in una vecchia intervista rilasciata anni fa al portale Aleteia. Lasciare tutto e seguirlo, è quella la via. L’aveva capito quando, poco prima di farsi suora le era morto il padre, e fu il primo dolore della sua vita.
Ma sapeva che Gesù ci dona il centuplo e così ha intrapreso quella che sentiva essere la sua strada seguendo la vocazione che le era stata messa nel cuore. Lei indentificava questo centuplo che il Signore dona nel sentire il suo amore passo dopo passo ogni giorno.
“È la sensazione di essere circondati da un amore immenso. Al mattino, prima ancora di svegliarmi, Dio mi dice, e dice a ognuno di noi: “Ti amo, vivi bene oggi, perché sei bello, e ti amo nonostante tutte le sciocchezze che fai oggi” erano le sue parole. Sentire l’ amore di Dio, è quella la chiave di tutto, ciò che dà il senso alla vita, che toglie dalla tristezza, che dona la forza di poter affrontare davvero tutto, anche le prove più difficili.
“Siamo tutti avvolti da questo amore, e questo ci rende preziosi. Giorno dopo giorno, mi rendo conto sempre di più di quanto spazio abbia bisogno il nostro cuore per accogliere qualcuno” aggiungeva. Certamente rendersene conto è una grazia, ma che si può chiedere, e se il nostro cuore è aperto e desidera sentire l’amore di Dio, il dono non tarda ad arrivare.
“Sei mia”: l’abbandono totale nelle Sue mani
Ad un certo punto della vita di suor Chiara arriva una grossa prova: è la malattia fisica, il cancro al seno. Aveva 49 anni quando l’ha scoperto e ha vissuto tutto l’iter dei trattamenti di cura, tra interventi chirurgici, chemioterapia ecc.
Non solo: ha subito due shock anafilattici e ha rischiato di morire per due volte con la piena consapevolezza di questo. In quei momenti affermava che fosse come se il Signore le dicesse “Sei mia“, comprendendo come tutto viene da Lui ed è solo Lui ad avere in mano la nostra vita.
Raccontava i suoi sentimenti con queste parole: “Mi è diventato ancora più chiaro che la vita è un dono, non tanto perché possiamo perderla da un giorno all’altro, ma in senso oggettivo e positivo. Nessuno di noi chiede al mattino se può aprire gli occhi, così come nessuna creatura chiede il permesso di stare nel grembo materno. È un dono“.
La consapevolezza della vita come totalmente donata ha prodotto in lei la volontà di un abbandono a questo Dio di cui sentiva così tanto l’amore, anche nel dolore. Ha vissuto così la sua malattia, che ha poi avuto come esito la sua dipartita alcuni anni dopo, con forza e serenità aprendosi agli altri, a cominciare dalle altre donne malate che incontrava in ospedale.
Ha formato dei gruppi e ha avuto modo di avvicinare persone a Dio, con la partecipazione alla Messa anche di chi non entrava in una chiesa da tanto tempo. Si è spenta serenamente avvolta in quell’amore che dà il senso a tutto.