Il sangue trovato sulla statua della Madonnina è di Gisella Cardia, protagonista di presunte apparizioni mariane.
Il vescovo ha giudicato le apparizioni inaffidabili e la procura ha avviato un’inchiesta. Analisi rivelano dna compatibile. Trevignano Romano, un comune pittoresco affacciato sul lago di Bracciano, è diventato recentemente il fulcro di un intenso dibattito religioso e scientifico. La storia ruota attorno a Gisella Cardia, una donna di 53 anni, nota anche come Maria Giuseppa Scarpulla, che dal 2016 sostiene di ricevere messaggi dalla Madonna. Le sue affermazioni hanno attirato un crescente numero di fedeli e curiosi, ma anche critiche e scetticismo da parte delle autorità ecclesiastiche e delle forze dell’ordine.
La posizione della diocesi e della scienza
Nel marzo 2023, il vescovo della diocesi di Civita Castellana, Marco Salvi, ha dichiarato le apparizioni di Cardia prive di attendibilità. Questo comunicato ha innescato un’inchiesta da parte della procura di Civitavecchia, che ha esaminato le dinamiche legate a queste manifestazioni religiose e alle affermazioni della presunta veggente. La situazione ha preso una piega ancora più controversa con il ritrovamento di sangue sulla statua della Madonnina, situata nel giardino di casa di Gisella Cardia.
Secondo fonti giornalistiche, gli esami condotti nei laboratori di Tor Vergata hanno rivelato che il campione prelevato dalla statua è sangue umano di sesso femminile. Ulteriori analisi hanno confermato che il profilo genetico del sangue è perfettamente sovrapponibile a quello di Gisella Cardia. Questa scoperta ha generato un’ondata di commenti e speculazioni.
L’avvocato di Cardia, Solange Marchignoli, ha dichiarato che, sebbene il sangue appartenga a una donna, è logico dedurre che si tratti di quello di Gisella, in quanto proprietaria della Madonnina. Ha sottolineato l’importanza di analizzare la perizia per comprendere se la traccia di sangue sia singola o mista. Se fosse singola, il sangue sarebbe certamente di Gisella. Ma se la traccia risultasse mista, sarebbe necessario stabilire se il DNA provenga da sangue, contatto o saliva.
Questa situazione ha suscitato interrogativi non solo riguardo alla veridicità delle apparizioni, ma anche sul significato di tali eventi in un contesto più ampio. La presenza di sangue sulla statua ha spinto alcuni a riflettere sulla natura della fede e sulla percezione di segni soprannaturali.

Il grande bluff
La situazione legale e investigativa in corso ha portato a una maggiore cautela tra i sostenitori di Cardia. L’apertura di un’inchiesta ha sollevato dubbi sulla legittimità delle apparizioni e sulla possibilità che esse possano essere state manipolate o fraintese. Inoltre, il vescovo Salvi ha ribadito che, senza prove concrete e verificabili, non è possibile riconoscere ufficialmente tali apparizioni come autentiche.
La questione del sangue sulla statua ha attirato l’attenzione dei media, rendendo la vicenda di Trevignano Romano un argomento di discussione su scala nazionale. Alcuni commentatori hanno messo in dubbio la veridicità delle affermazioni di Cardia, suggerendo che il caso possa essere un esempio di falsa mistica, ovvero manifestazioni religiose che, pur sembrando autentiche, sono in realtà frutto di illusioni o inganni.
Mentre gli esami scientifici possono fornire dati tangibili, la spiritualità e la fede rimangono esperienze personali che sfuggono a una valutazione puramente razionale. La vicenda di Trevignano Romano continua a suscitare interrogativi e riflessioni sul significato della fede e sulla ricerca di segni divini in un mondo sempre più scettico.