Continua il lavoro del Patriarcato di Gerusalemme per dare e portare aiuto e conforto alle popolazioni stremate dalla guerra a Gaza.
Il Cardinale Pizzaballa, Patriarca latino di Gerusalemme, ha invitato anche i vescovi italiani ad un progetto unitario e congiunto proprio per l’aiuto a Gaza, nello specifico per un aiuto di carattere sanitario.
Per l’ospedale di Gaza, infatti, anche questi distrutto dai bombardamenti israeliani, la Chiesa cattolica sta cercando di fare qualcosa di concreto. Vediamo insieme di cosa si tratta.
La CEI in visita in Terra Santa
È bastata una visita in Terra Santa per capire, effettivamente, quali sono le condizioni nelle quali vive un popolo stremato dalla guerra e da un genocidio che non viene ancora riconosciuto. Il segretario generale della CEI, Monsignor Baturi, ha da poco concluso la sua visita il 30 settembre scorso. Un viaggio che è servito anche per portare solidarietà e vicinanza al Patriarcato latino di Gerusalemme, che è in prima linea per gli aiuti umanitari e non solo anche e soprattutto per il popolo di Gaza.
“In questo difficile momento di solitudine e abbandono, la vicinanza e la presenza sono importanti: per questo desideriamo esprimere la nostra sincera gratitudine” – ha affermato il Cardinale Pizzaballa nel comunicato che, dopo la visita, è stato diffuso in merito proprio dalla CEI – “Sappiamo che queste visite non sono scontate e sappiamo, come abbiamo detto nei giorni scorsi, che tutto questo è vero e sentito. Lo abbiamo percepito in questi mesi da molte chiese italiane: una vicinanza reale”.
Una visita che, come dicevamo all’inizio, sa di concreto perché Monsignor Baturi non si è fermato solo alla constatazione di ciò che il Patriarcato sta facendo in Terra Santa, ma anche per portare materialmente vicinanza a tutti i sacerdoti e i prelati che lì operano e, proprio per questo, ha visitato anche un ritiro sacerdotale che in quelle zone si stava svolgendo.

Baturi: “C’è u problema concreto, e vogliamo aiutare a risolverlo”
C’è qualcosa di più importante che lo stesso Baturi ha annunciato, e cioè un progetto congiunto fra la CEI e lo stesso Patriarcato per Gaza, con l’apertura di un ospedale proprio in quelle zone, per dare aiuto e portare sostegno sanitario dove non c’è più nulla: “C’è un problema sanitario molto serio, e vogliamo affrontarlo insieme al patriarcato: è un impegno concreto, che richiederà un grande sforzo” – ha spiegato il segretario CEI.
Ma anche un altro punto sta a cuore, quello del ritorno dei pellegrinaggi in Terra Santa che, dall’inizio della guerra, si sono completamente interrotti: “Questo appello ci è giunto da molti parroci, sia in Giudea che in Galilea. Faremo quindi un pellegrinaggio come vescovi italiani e ne promuoveremo molti altri: è una forma concreta di vicinanza e solidarietà” – ha concluso, nella sua intervista ad Aci Stampa.