Vangelo di oggi 13 dicembre: “Il profeta non riconosciuto”

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Vangelo di oggi 13 dicembre: "Il profeta non riconosciuto"
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Il brano del Vangelo di oggi invita a contemplare il mistero di un Dio che opera nella storia con modalità sorprendenti e spesso inattese.

I discepoli chiedono a Gesù chiarimenti su Elia, atteso come precursore del Messia. Gesù indica che questa profezia si è già compiuta in Giovanni Battista, ma la maggior parte del popolo non se n’è accorta. Il dramma è sempre lo stesso: Dio parla, ma l’uomo non ascolta; Dio opera, ma l’uomo non riconosce. La parola di oggi diventa allora un appello a vigilare, ad aprire gli occhi ed il cuore per non perdere i segni della presenza del Signore nelle nostre vite.

Dal Vangelo secondo Matteo 17,10-13

Mentre scendevano dal monte, i discepoli domandarono a Gesù: «Perché dunque gli scribi dicono che prima deve venire Elìa?». Ed egli rispose: «Sì, verrà Elìa e ristabilirà ogni cosa. Ma io vi dico: Elìa è già venuto e non l’hanno riconosciuto; anzi, hanno fatto di lui quello che hanno voluto. Così anche il Figlio dell’uomo dovrà soffrire per opera loro». Allora i discepoli compresero che egli parlava loro di Giovanni il Battista.

Vangelo di oggi 13 dicembre: "Il profeta non riconosciuto"
Commento al Vangelo del 13 dicembre

La riflessione sul Vangelo di oggi

I discepoli domandano a Gesù: «Perché dunque gli scribi dicono che prima deve venire Elìa?» (Mt 17,10). Essi conoscono bene la tradizione secondo cui Elia sarebbe tornato prima del Messia per “ristabilire ogni cosa” (cf. Ml 3,23). La loro domanda è sincera: se Gesù è davvero il Messia, perché il ritorno di Elia non è evidente? Gesù risponde con un sì ed un oltre: sì, Elia verrà; ma è anche già venuto, e non è stato riconosciuto (Mt 17,12). Con queste parole Gesù rivela un tratto decisivo del Regno: Dio è fedele alle Sue promesse, ma le compie in forme sorprendenti, che esigono un cuore libero e aperto.

Giovanni Battista ha incarnato la missione di Elia: ha preparato la strada al Signore (Is 40,3), ha richiamato alla conversione, ha denunciato l’ingiustizia, ha indicato l’Agnello di Dio (Gv 1,29). Eppure molti lo hanno considerato un fanatico, un disturbatore, un profeta scomodo da eliminare. Così accade anche oggi: i segni di Dio sono presenti, ma spesso vengono ignorati perché troppo semplici, troppo umili, troppo scomodi. Giovanni non era venuto con prodigi spettacolari, ma con una vita austera e una parola tagliente. Chi lo rifiutò, rifiutò anche il Messia.

Il riferimento alla sofferenza del Figlio dell’uomo (Mt 17,12) mostra che la logica del rifiuto non è un incidente ma una costante: il Regno passa attraverso l’umiliazione, come afferma anche Paolo: «Dio ha scelto ciò che nel mondo è debole per confondere i forti» (1 Cor 1,27). Il credente è chiamato allora ad una vigilanza interiore: il Signore non si impone, ma si rivela nella discrezione dei suoi inviati, nella voce dei poveri, nei profeti scomodi, nei piccoli miracoli quotidiani.

Anche il Magistero ricorda che lo Spirito continua a parlare attraverso testimoni semplici ed umili, invitando ogni credente a discernere i segni dei tempi ed a riconoscere Cristo che cammina nella storia. È un invito a non lasciarsi sfuggire la visita di Dio, a non irrigidirsi in schemi o idee preconfezionate, ma a lasciarsi sorprendere da un Dio che ama agire nella debolezza.

Quando i discepoli comprendono che Gesù parlava di Giovanni Battista (Mt 17,13), iniziano a vedere la storia con occhi nuovi. Accade anche a noi quando finalmente riconosciamo che Dio era già passato nella nostra vita… e non ce n’eravamo accorti. Ma Egli continua a venire.

Spunti di riflessione personale

  1. Quali segni della presenza di Dio nella mia vita sto rischiando di non riconoscere perché non corrispondono alle mie aspettative?
  2. Chi oggi, come Giovanni Battista, mi richiama con forza e umiltà alla conversione, e io come reagisco alla sua voce?

Preghiera di oggi

Signore Gesù, apri i miei occhi perché sappia riconoscere la Tua presenza discreta nella mia storia. Liberami dalle chiusure, dalle pretese e dai pregiudizi che mi impediscono di vedere i Tuoi profeti. Donami un cuore docile, capace di accogliere la Tua parola e di lasciarsi guidare dallo Spirito. Fa’ che non perda nessuna delle Tue visite e che possa seguirti con fedeltà e coraggio. Amen.