Vangelo di oggi 9 Luglio: "il regno dei cieli è vicino"
Il brano del Vangelo di oggi segna un momento fondamentale nella missione di Gesù: la chiamata e l’invio dei Dodici.
Gesù non si limita a compiere da solo il ministero, ma condivide il suo potere e forma dei collaboratori, affidando loro una missione precisa. È l’inizio della Chiesa come comunità missionaria, guaritrice e annunciatrice del Regno.
In quel tempo, chiamati a sé i suoi dodici discepoli, Gesù diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità. I nomi dei dodici apostoli sono: primo, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello; Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello; Filippo e Bartolomeo; Tommaso e Matteo il pubblicano; Giacomo, figlio di Alfeo, e Taddeo; Simone il Cananeo e Giuda l’Iscariota, colui che poi lo tradì. Questi sono i Dodici che Gesù inviò, ordinando loro: «Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d’Israele. Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino».
“Gesù diede loro potere sugli spiriti impuri…” Gesù chiama e dona potere, ma non un potere umano, di dominio: è un potere che libera, che guarisce, che costruisce. È lo stesso potere che Egli ha ricevuto dal Padre e che ora affida a uomini semplici, con nomi e storie concrete. Questo ci dice che Dio non chiama i perfetti, ma i disponibili; non invia i migliori, ma coloro che si lasciano trasformare.
L’evangelista elenca i nomi: fratelli, pescatori, pubblicani, uomini molto diversi tra loro. Fino a Giuda Iscariota, colui che lo tradì. Eppure, anche lui è stato chiamato, amato, inviato. Questo ci dice che la chiamata di Dio è misteriosa e gratuita: non dipende dalla nostra fedeltà, ma dalla Sua.
“Non andate fra i pagani… rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d’Israele”. La missione dei Dodici parte da Israele: non per esclusione, ma per fedeltà alla promessa. Il Regno di Dio parte dalla casa di Dio, ma si aprirà poi a tutti i popoli. Il Vangelo va annunciato prima di tutto a chi è vicino, a chi è smarrito pur stando “dentro”, a chi è disperso pur essendo “di casa”.
“Predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino”. Il messaggio è breve, diretto, vitale: il Regno di Dio è vicino. Non è un’ideologia, né una minaccia: è una presenza viva, è Dio stesso che si fa vicino, che guarisce e salva. E questa prossimità è la vera forza dell’annuncio cristiano: Dio non è lontano, è con noi.
Signore Gesù, Tu che hai chiamato i Dodici, chiama anche me a seguirti e a servirti. Non guardare le mie fragilità, ma rendimi strumento della tua pace. Donami il coraggio di annunciare che il Regno è vicino, con le parole della fede e i gesti dell’amore. Amen.