Vescovo battezza i bimbi salvati dall’aborto: “non siamo fatti per la morte, ma per la vita”

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Bimbi salvati dall'aborto: il vescovo di Getafe li battezza - medjugorje.it
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 Un vescovo spagnolo ogni anno impartisce il Battesimo ai bambini che sono stati a rischio di essere abortiti, ma sono stati salvati.

Mentre dopo la Francia, anche in Spagna si vuole introdurre il fantomatico “diritto” di aborto in Costituzione, accade anche qualcosa di molto diverso. Alla cultura della morte si risponde con la scelta della vita e anche con il sacramento del Battesimo. È quello che accada a Getafe, una piccola località della Spagna, dove da più di 14 anni un vescovo,  mons. Ginés García Beltrán, battezza i bambini che nel corso dell’anno sono stati a rischio di essere abortiti ma sono stati salvati da questa tragedia.

Non solo questi bambini hanno potuto vedere la luce e vivere la vita che il Signore ha dato loro, ma sopratutto le loro madri sono state risparmiate dal commettere l’azione così mostruosa e grave di eliminarli. E in una fede forse trovata o ritrovata, hanno chiesto per loro il sacramento dell’iniziazione cristiana.

Il vescovo di Getafe che battezza i bambini salvati dall’aborto

Da più di un decennio, ormai, l’Associazione Más Futuro e dei Rescatadores Juan Pablo II si impegna a salvare i bambini dall’aborto e nella parrocchia di San Josemaría a Alcorcón a Getafe, vengono poi celebrati i Battesimi, come è avvenuto anche quest’anno, pochi giorni fa, lo scorso sabato 11 ottobre.

Sono stati in 17 i piccoli che sono entrati a far parte della Chiesa e come ha sottolineato il presule, “ la vita è qualcosa di molto serio. Provengono da quelle che almeno in un primo momento erano state considerate “gravidanze indesiderate”, non ritenuti persone tanto da poter essere buttati via nei rifiuti ospedalieri speciali, è questa la fine che fanno i piccoli embrioni abortiti.

battesimo dei bambini salvati dall'aborto
Il vescovo di Getafe battezza i bambini salvati dall’aborto – Foto@Youtube.diocesidigetafe – medjugorje.it

Ma i cuori delle loro madri sono stati toccati e le loro menti illuminate e hanno desistito dal loro terribile progetto. La paura ha lasciato spazio alla speranza e adesso, ad una ancor maggiore, quella della vita in Dio. Il monsignore durante l’omelia della Santa Messa ha voluto ricordare ai genitori dei piccoli quanto è grande il dono che hanno ricevuto, grande come un miracolo.

Li ha riportati alla realtà: la procreazione è una collaborazione con Dio nella creazione di un nuovo essere umano. Ha detto infatti: “Dio ci ha dato il dono di collaborare con Lui nella creazione. E voi, cari papà e mamme, avete fatto proprio questo: siete co-creatori con Dio“.

Annunciare il Vangelo e promuovere la cultura della vita

San Giovanni Paolo II ha parlato chiaramente della necessità di promuovere e diffondere una cultura della vita che soppianti quella della morte che già durante il suo pontificato dilagava e che ora vediamo sempre più penetrare in ogni ambito della nostra società.

Sulla scia del Santo Padre a cui si richiama l’associazione spagnola che si impegna a lottare contro la piaga dell’aborto, il vescovo di Getafe ha ribadito l’urgenza di evangelizzare.C’è chi vorrebbe mettere in catene la fede della Chiesa, ma il Vangelo non è mai prigioniero. Continuate, non stancatevi” ha esortato, ed ha aggiunto che “il Vangelo non può essere imprigionato“.

Perchè una cultura che difende la morte è una cultura che è assolutamente destinata a morire. Lo ha ricordato nell’omelia contrapponendo a chiare lettere la cultura che difende la vita che invece “è chiamata a vivere. E noi non siamo fatti per la morte, ma per la vita“, ha affermato senza esitazione.