Don Davide Banzato, fornisce dei preziosi consigli per liberarsi dall’ansia che attanaglia nell’affidamento alla Divina Provvidenza.
L’ansia aggroviglia la vita di molti: particolarmente diffusa nella nostra epoca, blocca tantissime persone e a vari livelli limita e distrugge. Questo problema ha una portata ampia e le cause sono profonde e vanno indagate sia a livello personale che sociale.
Don Davide Banzato, sacerdote, scrittore, conduttore televisivo, giornalista, autore televisivo e conduttore radiofonico, collabora con diversi dicasteri vaticani. Sulla rivista Famiglia Cristiana ha una rubrica in cui risponde a varie domande e fornisce consigli. Ha trattato il tema dell’ansia: come affrontarla e superarla alla luce di un rapporto con la Divina Provvidenza.
Superare l’ansia con la Divina Provvidenza: i consigli di don Davide Banzato
Quel che è certo è che l’ansia sconvolge la vita e paralizza trasformando il presente in un incubo tutto proiettato su un futuro che si immagina buio e terrorizzante. “Soffriamo più per l’immaginazione che per la realtà” sostiene il sacerdote, che analizza come questa”sottile sfiducia verso il futuro e verso la vita stessa” sia dannosa.
Come primo aiuto a chi soffre d’ansia indica di soffermarsi su una specifica frase evangelica: “Chi di voi, per quanto si affanni, può aggiungere un’ora sola alla sua vita? Se dunque non potete fare nemmeno ciò che è minimo, perché vi affannate per il resto?” (Lc 12,25-26).

Se questo ci pone di fronte alla realtà in modo più lucido, c’è un’altra frase del Vangelo che ci invita a riflettere su quanto tutto sia nel potere di Dio e non nel nostro. “Osservate come crescono i gigli del campo: non faticano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro” (Mt 6,28-29) è particolarmente esplicativa in tal senso.
Fiducia e abbandono
L’esortazione è ad affidarsi, abbandonarsi alla Divina Provvidenza. Il sacerdote riprende un’espressione di san Giovanni Bosco che invitava ad essere “occupati sì, preoccupati no“. Agire, dunque, per quel che si può, confidando nell’amore di Dio che provvede ai nostri bisogni anche perchè li conosce meglio di quanto possiamo saperlo noi, e sa qual è il nostro bene più di quanto noi stessi possiamo immaginarlo.
Ci vuole fiducia e abbandono, quindi. Perchè, spiega don Davide, bisogna “fidarsi del Suo amore concreto, della Sua cura. Non si tratta di rinunciare alla responsabilità, al contrario: siamo chiamati a fare la nostra parte, con impegno e serietà“.
Certamente, spesso l’ansia arriva in modo così prepotente che non è facile controbattere in una lotta interiore che affatica e devasta. È proprio una lotta spirituale in cui la tentazione a voler avere il controllo, decidere tutto, condurre le cose secondo la nostra volontà, contrasta con l’affidamento pieno e fiducioso nell’amore di Dio che provvede a noi.
Per questo non possiamo toglierci l’ansia con le nostre forze, ma dobbiamo chiedere di esserne liberati. Per allontanare la tentazione della sfiducia, che si trasforma in angoscia vera e propria e prende il sopravvento sui nostri sentimenti, bisogna rivolgersi al Signore e chiedere a Lui di intervenire in noi.
Don Davide Banzato consiglia, infatti, la preghiera del cuore, e “lasciarci portare dal vento del Suo Spirito. Lui saprà gonfiare la vela della nostra vita“.