San Paolo della Croce, il fondatore dei Passionisti, ci indica la santità con i suoi insegnamenti: ecco alcuni dei suoi pensieri più pregnanti da cui lasciarci ispirare.
Ha contemplato per tutta la vita la Passione di Cristo e lo ha visto concretamente nel volto dei poveri e dei malati: San Paolo della Croce, il fondatore della congregazione dei Passionisti ha lasciato nei suoi scritti numerosi insegnamenti e spunti di riflessione che possono esserci di grande aiuto nel personale cammino verso la santità.
Era anche un mistico, che in seguito ad una visione in cui si vedeva con un abito nero con una croce bianca all’altezza del petto e il nome di Gesù in lettere bianche ebbe l’ispirazione di fondare una congregazione che avesse come centro la contemplazione della Passione del Signore perchè da essa “come da fonte, deriva ogni bene“, diceva.
Le citazioni di San Paolo della Croce da cui farsi ispirare nel proprio cammino di santità
Il Santo, come tanti altri santi, poneva il bisogno fondamentale di stabilire una relazione stretta e viva con Gesù e questo avviene attraverso l’orazione. La preghiera infatti, è stare con e in Dio e a questo proposito il suo consiglio era: “Costruisci un oratorio dentro di te e tieni Gesù sull’altare del tuo cuore. Parlagli spesso mentre svolgi il tuo lavoro. Parlagli del Suo santo amore, delle Sue sante sofferenze e dei dolori della Beata Vergine Maria“.
Ci ricorda, quindi, la necessità di pregare incessantemente e senza stancarci, come ci dice Gesù stesso nel Vangelo. E i suoi consigli andavano in una direzione molto pratica perchè forniva queste indicazioni: “Quando sei solo nella tua stanza, prendi il tuo crocifisso, baciane con riverenza le cinque piaghe, chiedigli di farti un breve sermone e poi ascolta le parole di vita eterna che rivolge al tuo cuore; ascolta la supplica delle spine, dei chiodi, del Sangue prezioso. Oh, che sermone eloquente!“.
Il suo obiettivo era la vita eterna ed esortava gli altri a pensare a questo: “Il Paradiso è più bello di così! Lassù ci sono vere delizie e piaceri sacri!“. Invitava, dunque, a considerare quale beatitudine si può raggiungere e a puntare a quella.
Le feste come momenti speciali di unione con Dio
In occasione di determinate feste liturgiche, San Paolo della Croce poneva la riflessione sui misteri e su quanto sia importante vivere appieno quei momenti. In riferimento alla festa del Corpus Domini, ad esempio, diceva: “La festa del Santissimo Sacramento è la festa dell’amore. Oh, quale grande amore! Quale immensa carità! La falena è attratta dalla luce e arde in essa. Che anche la tua anima si avvicini alla Luce divina! Che si riduca in cenere in quella sacra fiamma, specialmente durante questa grande e dolce ottava del Corpus Domini. Ah! Mangia, bevi, corri, canta, gioisci in onore del tuo divino Sposo“.
Con parole a tratti poetiche e immagini che esprimono tutto l’ardore che bruciava nel suo cuore esortava a riflettere sulla grandezza del Santissimo Sacramento e quindi sull’immensità del dono che ci è stato fatto. Anche per la festa del Natale riservava un particolare pensiero: “Celebra la festa del Natale ogni giorno, anzi ogni momento, nel tempio interiore del tuo spirito, rimanendo come un bambino nel seno del Padre celeste, dove rinascerai in ogni momento nel Verbo Divino, Gesù Cristo“.
L’esortazione ad aprire il cuore all’azione dello Spirito Santo affinché possa incendiarlo d’amore era costante e si concentrava in particolare sempre sulla meditazione della Passione del Signore e la contemplazione di Gesù crocefisso. “O anime! Rifugiatevi, come pure colombe, all’ombra del Crocifisso. Lì, piangete la Passione del vostro divino Sposo e, traendo dai vostri cuori fiamme d’amore e fiumi di lacrime, trasformateli in un balsamo prezioso con cui ungere le ferite del vostro Salvatore” è un invito sapiente e accorato di chi ha sperimentato l’amore di Dio e vuole trasmetterlo agli altri.