Il Vangelo di oggi 26 maggio: “verrà il Paràclito che io vi manderò”

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Il Vangelo di oggi 26 maggio: "verrà il Paràclito che io vi manderò"
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Il brano del Vangelo di oggi ci introduce nel cuore dell’Ultima Cena, quando il Signore prepara i suoi discepoli a ciò che li attende.

Gesù annuncia la venuta del Paràclito, lo Spirito della verità, e rivela che la testimonianza cristiana sarà spesso accompagnata dalla persecuzione. In questo messaggio profondo e profetico, il Maestro invita i suoi a rimanere saldi nella fede, forti dell’assistenza dello Spirito Santo e della memoria delle Sue parole.

Dal Vangelo secondo Giovanni 15,26-16,4

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio. Vi ho detto queste cose perché non abbiate a scandalizzarvi. Vi scacceranno dalle sinagoghe; anzi, viene l’ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio. E faranno ciò, perché non hanno conosciuto né il Padre né me. Ma vi ho detto queste cose affinché, quando verrà la loro ora, ve ne ricordiate, perché io ve l’ho detto».

Il Vangelo di oggi 26 maggio: "verrà il Paràclito che io vi manderò"
Commento al Vangelo del 26 Maggio

La riflessione sul Vangelo di oggi

Gesù parla del Paràclito, lo Spirito Santo, che «procede dal Padre» e che egli stesso manderà. Questa affermazione è una chiara espressione della dottrina trinitaria, secondo la quale lo Spirito Santo procede dal Padre e dal Figlio (Filioque), come insegnato dal Catechismo della Chiesa Cattolica: «Lo Spirito Santo è inviato nel cuore dei credenti dallo Spirito del Figlio» (CCC 687-689, 246).

Lo Spirito Santo è definito «Spirito della verità», colui che «darà testimonianza» di Cristo. Egli guida la Chiesa «alla verità tutta intera» (Gv 16,13) e rende i cristiani capaci di testimoniare con coraggio il Vangelo. Come afferma il Catechismo, «è lo Spirito che rivela Cristo ai credenti» (CCC 683), e senza di lui non possiamo riconoscere Gesù come Signore (1 Cor 12,3).

Gesù prepara i discepoli alla persecuzione: «Vi scacceranno dalle sinagoghe» e «chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio». È un monito drammatico, ma pieno di verità. I martiri della Chiesa, fin dai primi secoli, sono testimoni luminosi di questa profezia, e la Chiesa insegna che «la persecuzione è parte integrante della vocazione cristiana» (CCC 530, 1435).

Infine, il Maestro parla con tenerezza: «Vi ho detto queste cose affinché… ve ne ricordiate». È la memoria viva della Parola di Cristo che, custodita nel cuore e illuminata dallo Spirito, sostiene il credente nella prova. In questo brano, il Signore ci invita a vivere una fede salda, consapevoli che nella testimonianza del Vangelo non siamo mai soli: lo Spirito Santo è con noi.