La prima udienza generale di Papa Leone XIV: riscoprire il senso del primato di Dio e appello alla pace

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Papa Leone XIV alla prima udienza generale - medjugorje.it
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Nella prima udienza generale di Papa Leone XIV l’incontro con le Chiese orientali. L’invito è a riscoprire il senso del primato di Dio nella vita, e un forte appello per la pace nel mondo. 

Nell’Aula Paolo VI in Vaticano stamattina si è svolta la prima udienza generale del mercoledì di Papa Leone XIV. L’udienza si è inserita nell’ambito del Giubileo delle Chiese orientali e perciò incentrata nell’incontro con esse. Il Santo Padre ha esordito con il saluto di pace che sembra già esser diventato una sua nota distintiva.

Il saluto pasquale ha dato inizio al suo discorso : “Cristo è risorto!È veramente risorto!“. È con l’espressione che racchiude il fulcro centrale della fede cristiana che il pontefice ha voluto esordire per poi continuare esprimendo lodi e ringraziamenti alle Chiese orientali presenti. Ha ricordato, citando Papa Francesco e Leone XIII, che dai Padri antichi, ai Concili, al monachesimo, sono tanti gli elementi di preziosità che fanno parte delle Chiese orientali e che è importante siano valorizzati e custoditi.

Il bisogno di riscoprire il primato di Dio

Papa Leone ha riflettuto su quanto è grande l’apporto che oggi può venire al mondo proprio dall’Oriente cristiano. “Quanto bisogno abbiamo di recuperare il senso del mistero così vivo nelle vostre liturgie, che coinvolgono la persona umana nella sua totalità! Cantano la bellezza della salvezza e suscitano lo stupore per la grandezza divina che abbraccia la piccolezza umana“, ha affermato il pontefice.

Non solo: ha aggiunto anche : “Quanto è importante riscoprire, anche nell’Occidente cristiano il senso del primato di Dio“. Ha quindi elencato tutta una serie di elementi ancora fortemente presenti nella spiritualità orientale e che sono andati in parte perduti in quella occidentale.

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La prima udienza del mercoledì di papa Leone XIV – medjugorje.it

Il valore della mistagogia, dell’intercessione incessante, della penitenza, del digiuno, del pianto per i peccati propri e dell’intera umanità“: tutti elementi importantissimi da custodire e valorizzare. Ha descritto queste peculiarità come “medicinali” in cui “il senso drammatico della miseria umana si fonde con lo stupore della misericordia divina“. C’è bisogno di lodare e ringraziare senza fine, afferma il papa.

La pace di Cristo come dono che riattiva la vita

Il pensiero di Leone XIV si rivolge poi ai conflitti esistenti e proprio partendo dalla considerazione dell’esperienza orienatale con la guerra, propone l’unica pace che davvero può dirsi tale: la pace di Cristo. Specifica che è precisamente questa la pace che serve, ben diversa da quella del mondo, e che perciò non è silenzio tombale dopo la fine di un conflitto, ma è undono che riattiva la vita“.

Il Santo Padre vuole agire concretamente e il suo appello non si limita a poche parole, ma si fa offerta e proposta. “La Santa Sede è a disposizione perchè i nemici si incontrino e si guardino negli occhi“: è ciò che offre con tono accorato. “Io, con il cuore in mano, dico ai responsabili dei popoli: incontriamoci, dialoghiamo, negoziamo. La guerra non è mai inevitabile, le armi possono e devono tacere, perché non risolvono i problemi, ma li aumentano“.

C’è da guardare agli altri come persone e non farli rientrare in categorie mainichee di “buoni” e “cattivi”. Queste sono categorizzazioni da rifiutare, ha voluto ribadire il papa. Nelle riflessioni del pontefice si fa spazio anche un riferimento ai cristiani, orientali e latini, che specialmente in Medio Oriente resistono nelle loro terre nonostante la tentazione di lasciarle. A loro va data la possibilità di rimanere nelle loro terre e di avere i diritti di vivere un’esistenza sicura. Esorta ad un forte impegno affinché tutto questo possa trovare piena realizzazione.

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