Leone XIV, prima Messa da Papa: “Urge la missione. Gesù non è un superuomo”

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La prima omelia di papa Leone XIV - medjugorje.it
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A poche ore dall’elezione al soglio pontificio, il nuovo papa, Leone XIV ha celebrato la santa messa nella Cappella Sistina alla presenza dei cardinali. Nella sua omelia un programma essenziale. 

L’emozione è ancora tanta, tra i fedeli di tutto il mondo e nello sguardo del nuovo papa, Robert Francis Prevost, che ha preso il nome di Leone XIV. Stamattina il nuovo pontefice si è recato di nuovo in Cappella Sistina dove ha celebrato la santa messa con i cardinali presenti.

La sua prima messa da pontefice con la sua prima omelia rappresentano quindi un altro evento importante e significativo. Dalle parole pronunciate è possibile scorgere un programma di pontificato, certamente il pensiero e la sensibilità di un uomo a cui è stato affidato un compito di una responsabilità imponente.

Il bisogno della missione per far conoscere davvero Gesù

Gesù è l’unico Salvatore e Rivelatore del Volto del Padre“, inizia così la riflessione di Leone XIV , con l’affermazione di una verità di fede che si sente oggi la necessità di affermare perché nel mondo è sempre più sconosciuta. Pone al centro l’urgenza missionaria, l’estremo bisogno di un’evangelizzazione che oggi appare più che mai essenziale.

Soprattutto, il papa analizza quale sia la visione che si ha di Gesù nella società dei nostri tempi, fuori e dentro la Chiesa stessa. “La gente chi dice che sia il Figlio dell’uomo” : è la domanda da cui partire. “Oggi la fede cristiana viene considerata una cosa assurda, per persone deboli e poco intelligenti, preferendole tecnologia, denaro, possesso, potere, piacere” osserva il Santo Padre.

prima omelia di papa Leone XIV
Le parole di papa Leone XIV nella prima omelia – medjugorje.it

Proprio per questo, prosegue, “sono luoghi in cui urge la missione, perché la mancanza di fede porta con sé drammi come perdita del senso della vita, oblio della misericordia, violazione delle dignità della persona, ferite alla famiglia“.

Non solo: il pontefice si sofferma ad approfondire quale sia oggi la percezione che si ha di Gesù, che “è ridotto a leader carismatico o super-uomo“. Quante volte, infatti, si sente parlare di valori cristiani e non di Gesù, della sua umanità e meno o quasi per niente della sua divinità?

Papa Leone XIV ha continuato evidenziando che questo atteggiamento si ritrova “anche tra molti credenti e battezzati, che rischiano di vivere a questo livello un ateismo di fatto“. La necessità è di instaurare “un rapporto personale con Lui, in un impegno di cammino quotidiano di conversione“. Sono parole chiare e forti, che delineano un pontificato che sembra porsi proprio nell’ottica di un risveglio delle coscienze così auspicato anche nei giorni scorsi nell’omelia del card. Re durante la Messa pro eligendo pontefice.

Dio-incidenze e preghiere

L’elezione di papa Leone XIV è arrivata con una serie di coincidenze, che è meglio chiamare Dio-incidenze, perchè nulla avviene per caso e tanto più un evento di così grande importanza per la Chiesa e per l’umanità. Dopo tante preghiere dei fedeli di tutto il mondo, che nei giorni scorsi hanno chiesto un papa secondo il cuore di Dio invocando l’intercessione della Beata Vergine Maria e di San Michele Arcangelo, il nuovo papa è stato eletto proprio in una data particolarmente signficativa.

L’8 maggio ricorre la memoria della Beata Vergine del Rosario di Pompei. Al tempo stesso nello stesso giorno si ricorda l’apparizione di San Michele Arcangelo al Gargano. Entrambe queste ricorrenze sono legate alla figura di papa Leone XIII, il cui nome è stato scelto dall’attuale pontefice.

Sarà proprio per questa serie di elementi che appaiono tanto significativi e non possono certamente lasciare indifferenti, che Robert Francis Prevost ha scelto di chiamarsi così? Lo svelerà, di certo successivamente. Quel che colpisce è questo intrecciarsi di segni: papa Leone XIII aveva composto la famosa preghiera a San Michele Arcangelo con forte potere esorcistico per una protezione dalle forze del male.

Nel discorso dalla Loggia ieri sera, papa Leone XIV ha affermato “il male non prevarrà“. E come non rimanere colpiti dal vedere le immagini del nuovo papa che stamattina è rimasto in preghiera nella Cappella Paolina, la stessa in cui papa Leone XIII si raccoglieva in preghiera, lui che era stato anche l’autore della celebre supplica alla Madonna di Pompei. Non si tratta di suggestioni, ma di piccoli grandi segni che arrivano ai cuori di tanti e sono percepiti come una rassicurazione: il Signore guida la sua Chiesa, quella barca di Pietro che con la fede può affrontare le sfide di ogni epoca.

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