Perchè l’Eucarestia è il ringraziamento per eccellenza?

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Perch+ l'Eucarestia è un ringraziamento? - medjugorje.it
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Sappiamo che l’Eucarestia indica il ringraziamento, come rivela la sua etimologia. Qual è il motivo più profondo?

Nella celebrazione dell’Eucarestia, il sacramento istituito da Gesù durante l’Ultima Cena, non avviene una commemorazione, ma si rinnova il sacrificio della sua morte e resurrezione. Attraverso la consacrazione delle specie eucaristiche, il pane e il vino, che sono il suo Corpo e il suo Sangue, Cristo, per il mistero della transustanziazione si fa relamente presente in Corpo e Sangue, appunto, anima e divinità.

È questo un grande mistero della fede cattolica, e in questo nutrimento con cui il Signore si rende vivo ed entra in noi, in un contatto intimo e profondo, ciò che si può fare è essenzialmente ringraziare. Non resta altro all’essere umano, la mente umana non può possedere un tale mistero che riesce ad afferrare semplicemente con la fede, per grazia. L’Eucarestia è un ringraziamento, il sommo rendimento di grazie, come comprendere meglio tutto questo?

L’Eucarestia, sommo ringraziamento

Il trermine Eucarestia viene dal greco εὐχαριστία e letteralmente significa “ringraziamento“, “rendimento di grazie“. Il sacrificio di Cristo, compiuto una volta per tutte sulla Croce, si rinnova, è riproposto ad ogni Messa. Quando il sacerdote pronuncia le parole di Gesù nell’Ultima Cena nell’atto di consacrazione del pane e del vino il sacrificio di Cristo si compie in modo incruento e invisibile ai nostri occhi.

Nella partecipazione alla celebrazione eucaristica si partecipa pertanto al sacrificio di Nostro Signore e per questo si rende grazie a Dio. Essendo il sommo atto d’amore, la sua morte in croce per la nostra salvezza, è il massimo atto per cui dobbiamo ringraziare.

Ringraziamo il nostro Dio che ci ha salvato e che si offre quotidianamente a noi rimanendo vivo e presente nella nostra storia fino alla fine del mondo, come ha promesso . L’Eucaristia è chiamata il culmine e la fonte della vita cristiana, poiché permette ai fedeli di nutrirsi di Cristo, e quest’unione è vitale perché rafforza il legame di fede e di  amore, risana, fortifica, sostiene.

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Il sacrificio eucaristico, sommo rendimento di grazie – medjugorje.it

Non sono degno, ma ne ho bisogno“, diceva il santo Curato d’Ars, san Giovanni Maria Vianney  indicando ai suoi parrocchiani di ripetersi questo nel momento di accostarsi alla santa Comunione.

La gratitudine per il massimo dono d’amore

Fragili e fondamentalmente indegni anche se in grazia di Dio, la condizione indispensabile per accostarsi a questo intimo incontro con Gesù che è riceverlo nella Comunione, quindi previa Confessione per essere liberi dai peccati mortali, di questa grazia abbiamo estremo bisogno. Il Catechismo della Chiesa cattolica specifica al punto 1360 che “L’Eucaristia è un sacrificio di ringraziamento al Padre, una benedizione con la quale la Chiesa esprime la propria riconoscenza a Dio per tutti i suoi benefici, per tutto ciò che ha operato mediante la creazione, la redenzione e la santificazione. Eucaristia significa prima di tutto: « azione di grazie»“.

Queste parole chiariscono in modo lampante ciò che si intende per ringraziamento e quanto l’Eucarestia lo sia per eccellenza. Lo diceva anche San Paolo nella 1 Lettera ai Corinzi (10,16) in cui asserisce: “Il calice della benedizione [εὐχαριστία] per il quale rendiamo grazie non è forse comunione con il sangue di Cristo? E il pane che spezziamo non è forse comunione con il corpo di Cristo?“.

È molto celebre anche la preghiera di ringraziamento di San Tommaso d’Aquino a questo riguardo. Il grande santo, e molti altri santi e papi come lui,  indicano di ringraziare dopo la Comunione e di farlo per un tempo più o meno lungo, con tutto il cuore, in modo che in quel tempo prezioso in cui Gesù è vivo in noi  più la nostra volontà è donata a Lui più l’unione è feconda.