Vangelo di oggi 27 giugno: “Rallegratevi con me”

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Vangelo di oggi 27 giugno: "Rallegratevi con me"
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Il brano del Vangelo di oggi ci presenta una delle parabole più conosciute e amate: quella della pecora smarrita.

Gesù si rivolge a scribi e farisei, che criticano il suo atteggiamento accogliente verso i peccatori. Con parole semplici ma profondamente cariche di significato, Egli rivela il volto di un Dio che non si rassegna a perdere nessuno, che cerca con ostinazione e ama con tenerezza. È un invito a cambiare sguardo: da quello giudicante e selettivo, a quello di misericordia che scorge valore anche in chi si è smarrito.

Dal Vangelo secondo Luca 15,3-7

In quel tempo, Gesù disse ai farisei e agli scribi questa parabola: «Chi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va in cerca di quella perduta, finché non la trova? Quando l’ha trovata, pieno di gioia se la carica sulle spalle, va a casa, chiama gli amici e i vicini e dice loro: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora, quella che si era perduta”. Io vi dico: così vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte, più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione».

Vangelo di oggi 27 giugno: "Rallegratevi con me"
Commento al Vangelo del 27 Giugno

La riflessione sul Vangelo di oggi

«Chi di voi, se ha cento pecore e ne perde una…» (Lc 15,4). Gesù inizia con una domanda retorica che, nella logica umana, può suonare paradossale: abbandonare novantanove pecore nel deserto per cercarne una? Eppure, il cuore di Dio non ragiona per numeri, ma per amore. Ogni persona è unica e preziosa, e il Signore non si arrende fino a che non ha ritrovato chi si è perduto. Questo pastore non si limita ad aspettare: si mette in cammino, affronta fatiche e pericoli. È l’immagine di Gesù che, incarnandosi, è venuto a cercarci là dove eravamo dispersi.

«Quando l’ha trovata, pieno di gioia se la carica sulle spalle» (Lc 15,5). L’incontro tra il peccatore e la misericordia di Dio non è segnato da rimproveri o condanne, ma da una festa. Il pastore non rimprovera la pecora, non la spinge avanti a forza: se la carica sulle spalle, con amore. Questo gesto svela il cuore di Cristo che porta su di sé il peso dei nostri smarrimenti per restituirci alla vita. Come recita il profeta Ezechiele: «Andrò in cerca della pecora perduta, ricondurrò quella smarrita» (Ez 34,16). Il cielo si rallegra quando l’uomo ritrova la via del bene.

Spunti di riflessione personale

  1. Riesco a riconoscere che anche io, a volte, mi allontano dal Signore? Ho il coraggio di lasciarmi trovare e perdonare?
  2. Quando qualcuno sbaglia, reagisco con durezza o partecipo alla gioia di chi ritrova la via del bene?

Preghiera di oggi

Gesù, Buon Pastore, che non ti stanchi mai di cercarmi, donami un cuore umile che si lasci ritrovare. Tienimi sulle tue spalle quando cado e riportami alla comunione con Te. Fa’ che anche io, sulle orme del Tuo amore, sappia cercare chi si è perduto, senza giudicare ma con cuore misericordioso. E fa’ che possa gioire, con tutto il cielo, per ogni fratello che torna alla luce. Amen.