Arriva la prima app che utilizzando l’Intelligenza Artificiale fornisce risposte a domande di fede e aiuta a fugare dubbi comuni: ecco di cosa si tratta esattamente.
I limiti e i pericoli dell’Intelligenza Artificiale sono tanti, ma dal momento che sempre più si sta imponendo in tutti gli ambiti può essere una cosa positiva utilizzarla per scopi più che buoni. Fugare dubbi e fornire le giuste risposte a quesiti comuni di fede può risultare molto utile.
È con questo obiettivo che è nata un’applicazione, che basandosi interamente sull’AI risponde a domande su tematiche di fede, sulla Chiesa e sugli insegnamenti morali cattolici. Lo fa in modo immediato e corretto ed è stata ideata negli Stati Uniti dal Magis Center.
L’applicazione AI che risponde su domande di fede: un aiuto pratico per molti
Il Magis Center è un’organizzazione fondata dallo scrittore e filosofo oltre che sacerdote, padre Robert Spitzer, SJ. Il 20 ottobre scorso è stata annunciata la nascita di questa app con l’obiettibo dichiarato di essere un valido aiuto per esplorare il rapporto tra scienza, filosofia, ragione e fede.
Le informazioni contenute sono estrapolate dai numerosi libri di Spitzer, ben 20, tutti su tematiche di fede. Tra i titoli dei suoi saggi ci sono “La scienza alle porte di Dio” e “Cristo, scienza e ragione”.

In una società che vuole risposte sempre più dirette e di semplice comprensione, un’app può essere un sostegno importante per dissipare la confusione e fornire elementi di base che altrimenti la gente fatica a trovare. L’approccio è scientifico, con risposte estremamente razionali e documentate, come piace al mondo moderno.
Venire incontro alle esigenze della società contemporanea è dunque il primo intento che si pone questo progetto insieme certamente ad una volontà di evangelizzazione che cerca di adeguarsi ai tempi.
Le varie proposte nel settore e le prospettive di successo
L’app del Magis Center non è l’unico tentativo di introdurre la fede in questa dimensione alla portata di click. MagisAI si inserisce in un panorama di nuovi strumenti di intelligenza artificiale cattolici che sono stati ideati appunto per fornire informazioni tempestive ma il più possibile accurate e precise. Ci sono Longbeard, Magisterium AI e Truthly, in uso sempre negli Stati Uniti, che fanno da apripista in questo settore. Il pubblico a cui si rivolgono sono coloro che desiderano approfondire la propria comprensione dell’insegnamento della Chiesa.
Si stanno analizzando le prospettive di successo che questi strumenti possono realizzare e a questo proposito si interroga anche papa Leone, il quale più volte ha già espresso perplessità e intenzione di approfondire quest’ambito così importante in questo momento storico.
Recentemente il pontefice ha affermato che “come cattolici possiamo e dobbiamo dare il nostro contributo, affinché le persone, soprattutto i giovani, acquisiscano la capacità di pensiero critico e crescano nella libertà dello spirito”. Si tratta di una sfida da affrontare e come dichiarato dal Vaticano in una nota esplicativa dello scorso settembre in occasione della riflessione sulla Giornata mondiale delle comunicazioni sociali del prossimo anno, “la sfida è garantire che l’umanità rimanga l’agente guida“.
Si è evidenziato infatti che “il futuro della comunicazione deve essere un futuro in cui le macchine servano da strumenti che connettono e facilitano la vita umana, anziché erodere la voce umana“. La corretta gestione ed un uso davvero efficace degli strumenti di AI, tanto più se applicati all’ambito della fede, è in piena fase di studio e sperimentazione e non si sa quali saranno davvero gli effetti e se benefici, come si spera.